Mondiale 2022, l’inchiesta esplosiva fa tremare il PSG

Il Mondiale in Qatar è al centro di una polemica molto spinosa che rischia di creare uno scandalo internazionale, coinvolto anche il PSG.

Il Mondiale 2022 è già storia, nel bene e nel male. Soprattutto nel male a dirla tutta, almeno stando a quelle che sono state le reazioni fin dall’annuncio e che si sono susseguite fino a poche settimane fa. Dallo stravolgimento della stagione calcistica ordinaria alle morti sui cantieri per la costruzione degli stadi, fino ad arrivare ai diritti civili, in particolare delle donne. Di motivi per cui il Mondiale in Qatar “non s’ha da fare” ne abbiamo letti ed ascoltati tanti, ma ora rischia di esplodere una vera e propria bomba mediatica.

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La Coppa del Mondo. (lapresse)

L’assegnazione del Mondiale 2022 al Qatar è il segno dei tempi. Tempi in cui lo strapotere economico degli arabi può rendere possibile qualsiasi cosa, anche spostare la Coppa del Mondo in inverno per la prima volta nella storia della competizione.

Su quest’assegnazione però è calata l’ombra di un mistero sul quale in Francia è già partita un’inchiesta. Il clamore suscitato dalle accuse ed il peso dei protagonisti lo rendono a tutti gli effetti un intrigo internazionale con risvolti da spy-story. Se quello che viene denunciato si rivelasse vero infatti potrebbe scatenarsi un vero e proprio terremoto politico e calcistico.

Mondiale 2022, accuse gravissime contro Al-Khelaifi

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Il presidente del PSG, Al-Khelaifi. (lapresse)

Il quotidiano francese Liberation ha condotto un’inchiesta che sta facendo discutere tutto il mondo del calcio e non solo. Stando a quanto emerge dalle pubblicazioni, il presidente del PSG sarebbe coinvolto in uno scandalo inerente l’assegnazione del Mondiale al Qatar. La data di inizio del torneo è fissata per il 20 novembre e questa potenziale bomba mediatica sta scatenando una tensione non indifferente.

Liberation sostiene che l’imprenditore franco-algerino Tayeb B. ex-collaboratore di Al-Khelaifi, sia stato fatto incarcerare dall’emiro del Qatar mentre si trovava a Doha. Qui l’uomo sarebbe stato tenuto in stato di prigionia arbitraria per mesi ed anche torturato. L’imprenditore franco-algerino sarebbe entrato in possesso di materiale piuttosto scottante. Nello specifico si tratterebbe di prove compromettenti riguardo Al-Khelaifi.

Il presidente del PSG, peraltro amico dell’emiro del Qatar sarebbe stato quindi ricattabile. Nella chiave USB non ci sarebbero solo documenti che testimonierebbero atti di corruzione per l’assegnazione del Mondiale, ma anche materiale potenzialmente imbarazzante sulla sua vita privata.

Dov’è la chiave USB?

Gli ultimi sviluppi di questa torbida ed intricata vicenda aprono a scenari non ancora ben definiti. Infatti ad oggi la chiave USB che era in possesso di Tayeb B. è finita nelle mani dei legali di Al-Khelaifi.

Lo studio legale parigino a cui si è affidato il presidente del PSG ha anche stipulato un accordo di riservatezza con una penale di 5 milioni di euro ai danni di Tayeb B., qualora la documentazione contenuta nella chiave USB venisse diffusa.

Stando così le cose tutto sembra destinato a rimanere sepolto. Ecco perché il quotidiano Liberation sta invocando l’intervento delle autorità francesi per far sì che si faccia luce sulla vicenda. Il mondo ora quindi si domanda se il contenuto di questa chiave USB possa addirittura far saltare il Mondiale.