Elegante, mai una parola fuori posto: chi è Andrea Abodi, il Ministro dello sport

E’ un manager sportivo, che ha fatto tanta gavetta era in pole per Milano-Cortina ora avrà un suo dicastero

Elegante, educato, mai una parola fuori posto e sempre, sempre a disposizione. Da una vita nel calcio, Andrea Abodi, anche se una figura come lui, sembra e sembrava quasi un pesce fuori d’acqua. Persona per bene e in gamba, uno che ha fatto la gavetta vera, che si è sporcato le mani e ha faticato tanto per emergere, ma senza spingere e soprattutto senza mai alcuna spinta. E’ una specie di marchio di fabbrica.

Per questo quando girava il suo nome come possibile ministro dello Sport nessuno ha fatto un piega anzi, sembra (ed è) il nome giusto al posto giusto e nel momento giusto.  Non ha mai negato di essere vicino alla destra anzi forse per questo motivo qualcuno lo guardava con diffidenza.

Ma anche e soprattutto per altro. Già perché Abodi è una persona limpida, chiara che non scende a compromessi a meno non porti dei vantaggi per l’azienda o l’Istituzione per la quale sta lavorando. Non da adesso, ma da sempre ha la fiducia totale e la stima di Giorgia Meloni, figuriamoci adesso che è diventata la prima donna in Italia a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio. E naturalmente si vuole circondare di persone di cui si fida. Ciecamente.

Il ministro
Il nuovo ministro dello sport Andrea Abodi (Ansa)

Un anno e mezzo fa, Giorgia Meloni lo aveva chiamato per proporgli altro: “Vuoi fare il sindaco di Roma?”. Ci aveva dovuto pensare a lungo Andrea Abodi, prima che questioni personali, e delicate, gli imponessero di rinunciare. In estate era tornata a proporsi di nuovo: “Andra se vinco, sei il mio ministro dello sport”, e lui, a quel punto, non avrebbe mai potuto rifiutare. Era in corsa per prendere le redini della Fondazione per le Olimpiadi di Milano-Cortina ma alla sua amica Giorgia non poteva dire di no per l’ennesima volta.

Andrea Abodi è nato a Roma 62 anni anni fa, laureato in in Economia e Commercio alla Luiss, aveva iniziato la sua carriera da manager sportivo nel 1994, quando fu tra i primi fondatori di Media Partners all’inizio del 2000 poi col tempo assorbita e diventata Infront, ora partner ufficiale della Lega Calcio.

Molti club pensarono a lui come candidato alla presidenza della massima Lega del calcio italiano, ma Lotito, che non ha mai avuto una gran simpatia per lui nonostante fu lo stesso Abodi a guidarlo nel 2004 quando diventò presidente della Lazio. Gli fece da direttore sportivo ombra per alcune settimane, ma poi il rapporto tra i due naufragò. Troppo serio Abodi che aveva perfino messo in piedi una trattativa monstre con l’Udinese, con Iaquinta e altri giocatori top dell’epoca, che il patron laziale giudicò troppo esosa.

Il ministro
Andrea Abodi quando era a capo del Credito Sportivo (Ansa)

E’ stato anche vicino a diventare presidente della Federcalcio. Nel 2017, quando difese Carlo Tavecchio guidandone la rielezione a presidente: Abodi però raccolse oltre il 45% dei voti incarnando un sentimento che, pochi mesi dopo, avrebbe portato alle dimissioni dello stesso Tavecchio, conseguenza dell’esclusione dell’Italia dai Mondiali del 2018.

La sua più grande esperienza calcistica è stata alla guida della Serie B, che dal 2010 aveva portato a consolidare ricavi e a sviluppare un proprio marketing indipendente dalla Serie A, creando anche un fondo per la realizzazione degli impianti sportivi, grazie, appunto, al Credito Sportivo. Che poi, considerata la sua bravura e preparazione, è passato a dirigere. Il nuovo Ministro dello Sport avrà tante cose da fare, una delle prime consolidare e migliorare la legge sugli stadi. Ne vedremo delle belle. E senza inciuci. Con Andrea Abodi non si passa.