La Russia tifa Dejan Lovren (ANSA)
Ha provocato la FIFA e ora vuole battere l’Argentina: la Russia tifa la Croazia di Lovren, ecco perché.
Dejan Lovren è indiscutibilmente uno dei migliori difensori del Mondiale. Il centrale croato, che sfiderà l’Argentina di Messi, sta facendo coppia con Josko Gvardiol, una vera rivelazione della Coppa del Mondo in Qatar.
L’esperto difensore classe 1989 è uno dei tanti sfuggiti alla guerra scoppiata ad inizio anni ’90 nei Balcani. Lovren è nato a Zenica da genitori croati e attualmente è una delle città più grandi della Bosnia Erzegovina. “Non so perché è scoppiata la guerra. Andava tutto bene tra musulmani, croati e serbi. E’ semplicemente cambiato tutto in una notte – ha spiegato di recente alla televisione ufficiale del Liverpool, con il quale ha condiviso importanti anni della sua carriera – Ricordo le sirene che suonavano, ricordo le bombe. Poi con mia madre e i miei zii ci mettemmo in macchina e fuggimmo in Germania“. Il racconto struggente di Lovren è una testimonianza di quella guerra sanguinaria che ancora oggi porta strascichi di odio tra alcune regioni della vecchia Jugoslavia.
Oggi Dejan porterà in campo il suo passato, ma anche un po’ di Russia. Infatti, l’ex difensore dei Reds è l’unico superstite tra i due calciatori convocati dal campionato russo.
Dallo scoppio della guerra in Ucraina, la Russia è stata sospesa dalla FIFA e dalla UEFA. Non a caso, la nazionale russa non ha potuto partecipare ai playoff per accedere alla fase a gironi della Coppa del Mondo e non parteciperà alle qualificazioni del campionato d’Europa 2024. Anche i club sono stati pesantemente sanzionati, attraverso un’esclusione dalle coppe europee.
Insomma, per dimostrare l’assurdità della guerra, il calcio mondiale e continentale ha deciso di prendere le parti dell’Ucraina e punire il governo di Mosca, reo di aver invaso i territori di un altro Paese senza alcun consenso. La guerra è proseguita e ancora oggi causa morti e feriti, oltre a ingenti danni alle città ucraine. Sono proseguite anche le polemiche e Lovren è uno dei calciatori che più si è esposto a difesa del calcio russo.
Il centrale della Croazia è anche capitano dello Zenit San Pietroburgo ed è uno degli atleti che non ha avuto minimamente dubbi ad esporsi pubblicamente contro le sanzioni della FIFA: “Fa rabbia non vedere la Russia ai Mondiali. Calcio e politica vanno scissi – ha sostenuto poco tempo fa Lovren davanti alla stampa mondiale – Restare a giocare in Russia è stata una decisione giusta. Ero indeciso all’inizio, ma anche il ct Dalic mi ha sostenuto in questa mia scelta“.
E non è un caso che il sostegno per Lovren non arriva solo dallo Zenit. Lui è l’unico superstite tra gli unici due calciatori provenienti dalla Premier Liga russa. L’altro è uscito subito: Moumi Ngamaleu del Camerun, proveniente dal Dinamo Mosca.
L’ex Liverpool, però, è anche un calciatore che ha attirato particolare attenzione per via dei festeggiamenti post 3-0 sull’Argentina avvenuti nel Mondiale in Russia nel 2018. All’epoca, infatti, Lovren si riprese col cellulare mentre cantava una canzone di inizio anni ’90, affine al regime Ustascia.
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