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Calciomercato Juventus, Dembélé infortunato. Talento, bugie e problemi

Il valore tecnico non è in discussione ma occhio ai colpi di testa stile Ousmane Dembélé. L’ultimo in ordine di tempo dopo la sconfitta contro l’Athletic Bilbao alla prima nella Liga. Il giocatore si era infortunato ed i medici del Barcellona gli avevano ordinato un controllo medico il giorno dopo. Invece l’attaccante francese non si è presentato perché era in aeroporto con destino il Senegal per raggiungere suo fratello. Quando ieri è tonato al campo di allenamento i medici hanno scoperto che soffre di un problema serio al bicipite femorale della coscia sinistra, si poteva evitare. Dovrà restare fermo almeno cinque settimane.

Pregi e difetti di Dembélé: talento eccezionale, non è nuovo a colpi di testa

L’allenatore Ernesto Valverde e il club catalano gli avevano concesso dei giorni di riposo per recuperare dall’infortunio, e invece Dembélé ha disobbedito ancora aggravando il problema. Secondo quanto scritto da alcuni media spagnoli avrebbe anche dormito cinque ore su un divano all’Aeroporto in attesa del volo per il Senegal. Un acquisto da 100 milioni di euro, ne percepisce circa 9 a stagione, un vero crack a livello tecnico, mezzi e talento eccezionale, ma la testa spesso è quella di un 22enne troppo vivace.

L’arrivo al Camp Nou nell’estate del 2017, da allora l’ex Borussia Dortmund ha troppo spesso deluso il club con le sue marachelle. Valverde e compagni sarebbero stanchi della sua giovane superficialità, dei continui ritardi al campo di allenamento, che gli sono valsi esclusioni da match importanti tra Liga e Champions League. Nella vita catalana di Dembélé ci sono anche tante piccole bugie raccontate per sfuggire ad eventuali punizioni, finti mal di pancia, invece stava benissimo, perché aveva passato una nottata a casa con amici a giocare con la Playstation, sua grande passione, non aveva messo la sveglia, mangiato di tutto, cibo pessimo. Non solo dipendenza da videogiochi anche problemi caratteriali di convivenza con chi non la pensa come lui, fin dai tempi del Rennes, al Dortmund, si è lasciato male con tutti. Una volta ha licenziato un cuoco che il Barca gli aveva affidato per introdurlo ad una educazione alimentare sana, non era d’accordo, per questo motivo lo mandò via.

La sensazione è che l’ultima bravata possa aver davvero messo la parola fine sul suo rapporto con il Barcellona, un vero peccato, un talento meraviglioso sciupato. Con queste premesse deve fare i conti la Juventus interessata giocatore, a Torino di teste calde la famiglia Agnelli, negli anni, nè ha messe tante apposto. Però è lecito chiedersi: vale davvero la pena investire per un ragazzo tanto forte quanto indisciplinato. Juve a voi la decisione finale.

 

Raffaele

Giornalista Professionista nel DNA. Sono cresciuto passando dal Super Tele al Super Santos, dal Tango ai vari palloni di cuoio. Dal cemento della strada, oratori, campi in terra, l’erba dei parchetti… Unico rimpianto non aver visto giocare dal vivo Johan Cruijff. Il pallone è come una bella donna, irresistibile. Ho questi vizi qui.

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