Serie A

Sampdoria, Di Francesco: “Non parlo di mercato. Voglio un calcio verticale”

Dalla delusione per come è finita lo scorso anno la sua avventura con la Roma  all’entusiasmo dell’inizio di una nuova storia, quella con la Sampdoria. Eusebio Di Francesco riparte dalla Doria, squadra rinnovata con un mercato ancora da ultimare e una situazione societaria ancora da definire con il passaggio dalla gestione Ferrero a quella di Gianluca Vialli come garante di un fondo estero. Ma per tutto questo c’è tempo, domani sera si inizia a giocare sul campo, c’è la prima in casa a Marassi contro la Lazio di Inzaghi.

Di Francesco chiede ai suoi un Samp verticale “Marchio di fabbrica”

EMOZIONI: “Sarà una grande emozione l’esordio di domani. Mi aspetto stadio pieno, con una Gradinata così importante come la nostra. Sono già 16.000 gli abbonamenti e sono sicuro che faremo davvero una grande gara. Domani voglio una bolgia. Servirà una prestazione di un certo livello per trascinare tutto il pubblico”. 

IDENTITA’: “Voglio che la squadra cerchi sempre il gioco in verticale: deve essere il nostro marchio di fabbrica. Abbiamo fatto tanti passi avanti rispetto alle scorse settimane. MI aspetto tante belle risposte domani in campo”.

MERCATO:Non si parla di mercato, ma piuttosto della partita. Sono molto soddisfatto di quanto mi hanno fatto vedere i ragazzi. Se dovessimo migliorare la rosa tanto meglio, ma la mia squadra mi ha fatto vedere cose importanti. Defrel? E’ un nome che si fa, non ci nascondiamo. Vedremo oggi penso alla partita con la Lazio“.

LA LAZIO:Dovremo approfittare di avere già fatto una partita vera, mentre loro solo amichevoli. Ma hanno cambiato poco e questo è un vantaggio. Servirà grandissima concentrazione di fronte ad un avversario così. I loro difetti? Molto pochi“.

QUAGLIARELLA: “E’ indiscutibile. Si è messo subito a disposizione della squadra e sta aumentando la propria condizione, anche se non è ancora al top. Segnerà ancora tanto, ne sono sicuro”.

Raffaele

Giornalista Professionista nel DNA. Sono cresciuto passando dal Super Tele al Super Santos, dal Tango ai vari palloni di cuoio. Dal cemento della strada, oratori, campi in terra, l’erba dei parchetti… Unico rimpianto non aver visto giocare dal vivo Johan Cruijff. Il pallone è come una bella donna, irresistibile. Ho questi vizi qui.

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