Atletico-Juventus, Sarri: “Amaro in bocca. Dovevamo chiuderla, ci sono aspetti positivi”

Niente vittoria per la prima di Sarri in Champions League sulla panchina della Juventus. 2-2 contro l’Atletico Madrid di Simeone, arrivato all’appuntamento molto determinato e voglioso di vincere. Anche per ‘rifarsi’ della disfatta subita nella scorsa stagione per mano dei bianconeri. Gli artigli  li tira fuori la Juventus prima con Cuadrado e poi con Matuidi. I Colchoneros inseguono, per poi riacciuffarla grazie ai colpi di Savic ed Herrera nel finale di gara. Amaro in bocca per Sarri, poteva finire diversamente per la Juventus, le sue parole nel post gara:

Cosa ha visto da questa gara? Un punto guadagnato o due persi?

“La vedo con un aspetto positivo, una partita vera, bene rispetto all’ultima, un aspetto negativo perché avevamo la gara in mano, ci lascia l’amaro in bocca. Non segnavamo da tante partite, siamo andati vicini al 3-1, eravamo vivi, siamo leggeri in situazioni prevedibili e ci è costato il risultato”.

Atletico-Juventus, Sarri: “Ho visto cose positive, ripartiamo da quelle senza essere remissivi”

Sarri, solo un pari contro l'Atletico
Sarri e Simeone al Wanda Metropolitano (Getty Images)

Cosa va migliorato?

“Bisogna migliorare in aggressività ed attenzione, il primo gol non lo devi prendere, bisogna migliorare perché la sensazione è che se siamo passivi lo siamo anche a uomo, le marcature ad uomo diventano anche pericolose, ci lavoreremo perché ci sta costando qualcosa”.

La differenza tra Firenze e oggi?

“Penso che a Firenze c’erano situazioni negative e c’hanno influenzato e abbiamo perso il focus. La Fiorentina mentalmente è stata più in campo di noi, credevo ci fosse un problema a livello fisico ma non era così. Abbiamo peccato in determinazione, oggi è stato diverso e le cose son venute meglio. Ora dobbiamo lavorare su questa rotta per concedere meno”.

Cosa scriveva in panchina?

“Noi in panchina scriviamo per velocizzare il lavoro domani mattina, abbiamo in mente gli episodi, abbiamo concesso venti cambi di campo, concedendo così tanto, tenevamo la palla scoperta per troppo tempo, anche i ragazzi qualche attenuante ce l’hanno, è colpa mia che se ti alleni in una zona e poi giochi altrove qualche difficoltà te la creo”.

 

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