Alexis Sanchez all’Inter resta un progetto, per ora un miraggio. I suoi primi mesi in nerazzurro iniziano e finiscono con il quarto d’ora contro l’Udinese, la squadra con cui era esploso in Italia. “Sanchez verrà inserito quando sarà pronto” ha detto Antonio Conte in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Lazio nel primo turno infrasettimanale di Serie A, “e lo stesso vale per Bastoni o chi per loro. Io devo fare gli interessi dell’Inter e non devo accontentare nessuno”.
Sanchez all’Inter, solo un quarto d’ora di celebrità
E’ un’illusione la presenza di Sanchez contro l’Udinese. I tifosi fanno appena in tempo a pregustare quel che potrebbe essere ma non è ancora stato. Nel finale di partita, illuminata da un gran gol di Sensi, il tecnico lo schiera per Politano dopo aver inserito Lautaro per Lukaku: staffetta per certi versi annunciata con la prospettiva dell’imminente debutto in Champions League, che si rivelerà più sofferto del previsto, contro lo Slavia Praga.
Alexis Sanchez, ancora lontano dalla condizione ottimale, quasi esalta i 58mila spettatori presenti a San Siro. L’azione la avvia Lautaro che apre a destra per Candreva; sul suo cross la difesa dell’Udinese non è certo un manifesto di solidità, il “Nino Maravilla” calcia e il portiere Musso, con la mano aperta, si regala uno degli interventi più spettacolari della partita.
Un lampo, uno solo. Un taglio di luce appena accennato, un fiammifero acceso in un mese buio. Questa, finora, la stagione del cileno all’Inter. Conte, però, non fa sconti. Non è con il nome o col blasone che ci si guadagna un posto da titolare. E’ la nuova Inter, bellezza.
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