Inter, Conte: “Qui per aprire un ciclo. Razzismo? Certi giornalisti fomentano”

Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa dopo l’ennesima prova di forza mostrata dalla sua Inter nella schiacciante vittoria per 2-0 nel derby contro il Milan. I nerazzurri si sono ripresi subito dallo spiacevole scivolone in Champions League, che ha portato al pareggio con lo Slavia Praga, conquistato all’ultimo minuto di gioco.

Il tecnico leccese ha mantenuto la testa della classifica di Serie A, ma sul proprio cammino si ritrova ora la Lazio di Simone Inzaghi. I biancocelesti sono partiti bene, prima delle sconfitte in rimonta con la Spal e con il Cluj in Europa League. Il successo per 2-0 sul Parma ha dato nuovamente fiducia a Immobile e compagni, ma la trasferta a San Siro è estremamente ostica.

Conte ha risposto alle domande dei giornalisti partendo con il parlare proprio della Lazio: “Sono migliorati mantenendo la stessa rosa, a testimonianza che dietro c’è un grande progetto. Domani sarà una partita complicata e difficile, ma dobbiamo saperlo non a chiacchiere”. 

Conte è tornato a parlare di razzismo

Il tecnico leccese ha confermato la propria idea sul razzismo: “Si fanno articoli contro il razzismo, ma poi ne ritrovi altri da parte di qualche giornalista dove si parla di Juventus-Inter con gli insulti che mi saranno diretti. Chi scrive deve avere coscienza del messaggio che dà. C’è penna libera e chi scrive fomenta l’odio, incita solo questo. Se fossi un capo di un giornale, li caccerei a calci nel sedere“.

Sulla rosa ampia Conte ha dichiarato: “Stiamo allargando la base dei titolari. Quando partecipi a un campionato così difficile, in ogni partita devi sempre spingere. Per noi sarà molto importante avere garanzie da tutti. Prenderò i miei rischi, ma saranno calcolati. Entreranno tutti in un determinato tipo di discorso”. 

Sanchez è al pari di tutti gli altri giocatori. Appena sarà pronto e potrà dare quello che chiedo, verrà inserito, che sia lui, Biraghi, Lazaro o Bastoni. Io faccio gli interessi dell’Inter senza accontentare qualcuno”. Conte ha poi parlato dei titolari: Godin ha giocato la partita contro l’Udinese e ha riposato in Champions, quindi sarà la seconda partita consecutiva. De Vrij può giocare un bel numero di gare e poi sono ragazzi allenati e che stanno bene”. 

Su Lukaku, l’allenatore nerazzurro ha dichiarato: “Su di lui si è detto di tutto. Sono contento che i centrocampisti gli abbiano dato una mano a segnare, così come al contrario. Più frecce al nostro arco abbiamo a disposizione meglio è. Conta vincere”. 

“Noi dobbiamo ragionare partita per partita. Non possiamo pensare al domani che è incerto. La Lazioha una chiara identità e con giocatori forti. Hanno vinto anche la Coppa Italia lo scorso anno. Per noi è un altro test di verifica, è inevitabile che se entriamo in campo con la testa ancora agli elogi del derby significa che non abbiamo capito niente di quello che dobbiamo fare”, ha detto Conte.

Poi ha proseguito:Deve essere resettato tutto nel più breve tempo possibile e dobbiamo dare risposte importanti. Crescita? Siamo solo alla quinta giornata, c’è un percorso troppo ampio per fare premonizioni. Ci sarà da cadere e noi saremo bravi a rialzarci. Vedo proclami e situazioni facili, viene fatto tutto ad arte per darci colpi importanti a livello mediatico. Non state calcolando il Napoli, invece è una squadra molto molto forte. La Juventus è molto molto molto molto forte, poi possiamo pensare anche a noi”, questo il commento di Conte.

Barella sprizza energia da tutti i pori e dobbiamo essere bravi a indirizzarla dove vogliamo. Parliamo di un ragazzo che ha potenzialità alte, con voglia di lavorare e che si è messo a disposizione. Ricorda anche me. Può diventare una colonna portante”, ha detto il tecnico leccese.

Conte ha parlato di futuro: Quando inizi un nuovo progetto hai sempre la speranza che sia lungo e duraturo. Più stai in un club e più fai assimilare le tue idee. Puoi lavorare con un gruppo che ti conosce bene a cui puoi apportare modifiche per crescere. Mi auspico di restare qui a lungo, perchè il mio massimo in una società è stato di tre anni. Aprire un ciclo sarebbe più semplice, perchè ogni volta che cambi devi ripartire da zero con una situazione di tabula rasa e non è facile, dato che devi trovare persone che ti supportino. Qui all’Inter devo ringraziare Oriali, è un grazie che non finirà mai perchè so cosa stia facendo lui, così come Zanetti che mi è molto vicino. Ho avuto la fortuna di trovare qui delle persone che mi aiutano”. 

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