Inter: Lautaro, Lukaku e Godin, la dinamite per battere il “pazzo” Borussia Dortmund

Inter: Lautaro, Lukaku e Godin, la dinamite per battere il "pazzo" Borussia Dortmund

Vuole un’Inter che sia dinamite e non solo scintilla. Antonio Conte ha confermato la sua qualità migliore, fare di un gruppo di giocatori una squadra col suo carattere. Una squadra coi piedi per terra ma capace di guardare in alto, di sognare in grande, di invertire il destino. La sfida contro il Borussia Dortmund diventa una sfida che offre un parametro, segna il livello attuale e illumina la strada da percorrere. Le prime due uscite in Europa hanno esaltato la tenacia e la voglia di non perdere contro lo Slavia Praga, l’esaltazione dell’arte del contropiede contro il Barcellona anche se se solo per un’ora. Trasformare le illuminazioni parziali in una tenuta più continua è il primo obiettivo, altrimenti i nerazzurri rischieranno ancora di riaprire partite che dovrebbero essere già chiuse come a Reggio Emilia contro il Sassuolo.

Inter: Lautaro-Lukaku, la coppia funziona

E’ un parametro perché può esaltare la coppia Lautaro-Lukaku, che si intendono bene, si accendono meglio e si dividono i calci di rigore. La coppia funziona, i due dialogano in campo e fuori, parlano spagnolo tutti e due. Pressano e aprono spazi, vengono incontro e attaccano la profondità. Lavorano per la squadra con e senza palla, dettagli nient’affatto secondari per un tecnico come Conte ossessionato dagli equilibri e dalle coperture del campo. “Con le dovute proporzioni, Lautaro mi ricorda Carlitos Tevez” ha detto Esteban Cambiasso ospite a Sky Calcio Club. “In Argentina sta convincendo tutti, lo accostano molto a Batistuta, che è un giocatore molto amato. Lui e Lukaku sono due prime punte, ma Lautaro si trova bene a girare attorno al belga, che cattura le attenzioni dei difensori. Anche Crespo e Cruz dicevano sempre di trovarsi bene assieme a Ibrahimovic per la stessa ragione”.

Inter, tornano Asamoah e Godin: il valore dell’esperienza

Conte ha fissato una lunga sessione di video-analisi per cancellare gli effetti negativi della “pazza Inter” vista contro il Sassuolo, il primo caso in cui la sua squadra si è trovata in balia delle situazioni senza riuscire a governare gli eventi. Sono saltati i movimenti e i riferimenti, la difesa si è abbassata troppo, i centrocampisti non hanno offerto soluzioni facili per la gestione del pallone, Boga come trequartista si è piazzato tra le linee e ha scardinato gli equilibri.

In Champions, torneranno Godin e Asamoah contro il Borussia Dortmund. In due, hanno giocato 89 partite in Champions League. Sono sul podio dei “veterani” nella manifestazione nella rosa di Conte. Portano in campo forme diverse di leadership, più di grinta e carisma “Lo Sceriffo”, più silenzioso il ghanese. Ma il loro rientro può portare ordine. E fare la differenza contro una squadra, il Borussia Dortmund, che invece rischia di perdersi nel caos.

“Pazzo” Borussia Dortmund: manca Reus, Favre a rischio

Ottavo in classifica a -4 dal Borussia Monchengladbach, il Dortmund è una polverirera. I quattro punti in Champions (vittoria contro lo Slavia Praga, pareggio contro il Barcellona) non bastano. I giocatori hanno perso la fiducia nel tecnico Favre, colpevole ai loro occhi di analisi troppo cerebrali e di poca grinta. Le critiche più accese sono arrivate da Mario Gotze e Marco Reus, che non sarà della partita per un attacco influenzale, riferisce il club su Twitter. Mancheranno anche Paco Alcacer e Marcel Schmelzer, ci sarà invece Jadon Sancho, multato di 100 mila euro per essere tornato tardi dopo la pausa per le nazionali ed escluso dal big match contro il Monchengladbach.

Senza Alcacer, il Borussia Dortmund non sembra in grado di incidere a dovere. Reus si è lamentato della posizione di prima punta e Brandt, arrivato in estate dal Bayer Leverkusen, non riesce a far cambiare idea al tecnico. In questa situazione, contro il “pazzo Borussia”, la professione d’ordine dell’Inter può diventare il fattore chiave. E trasformare la sfida di San Siro in una lezione di contropiede contro i maestri tedeschi del contro-pressing.

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