E ‘ successo troppo spesso, ultimamente, che campioni dello sport, sopratutto nel calcio, siano dovuti intervenire per difendere la scelta di un popolo, contestare gesti politici sui campi, tutte vicende che non hanno nulla a che vedere con lo sport. La politica deve restare fuori. Ed in Cile la sofferenza del popolo oppresso dalle tasse dalle politiche del governo di Sebastián Piñera, non passa, si continua a manifestare per le strade del paese, il clima nella capitale Santiago resta tesissimo, tanto da non poter far giocare il 23 novembre la finale della Copa Libertadores, traslocata in Perù.
Ha difeso con l’ardore che lo contraddistingue la maglia della Roja sul campo, con tutto l’orgoglio cileno prende le parti della sua gente: “Si tratta di una situazione molto complessa. Stiamo dando tutto il nostro appoggio al popolo che sta lottando per i propri diritti”. Il Pitbull del Bologna ora più che mai sottolinea la necessità di rispondere presente alla chiamata della sua nazionale impegnata prossimamente contro il Perù. “Alla nazionale tengo molto, ancora di più ora che la situazione nel mio Paese è difficile. Pieno appoggio e sostegno da parte mia a quello che stanno facendo” conclude il centrocampista in conferenza stampa.
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