Questione di stile per la Nazionale di Mancini. Il Commissario Tecnico azzurro ha riportato, con l’impegno e il duro lavoro, credibilità all’interno di un ambiente ridotto ai minimi termini. La “tempesta Ventura” e la mancata qualificazione al Mondiale aveva spazzato via ogni certezza attorno a Coverciano.
Il compito di Roberto Mancini, non facile, è stato dimostrare che potevamo e possiamo ancora farcela. Infatti, ora, i risultati sono arrivati. Una Nazionale qualificata anticipatamente per i prossimi Europei, nelle partite di qualificazione, mostra tutto il proprio splendore. Anche attraverso la divisa: se nell’ultima uscita aveva fatto discutere la maglia verde, modello rinascimentale, al punto da far storcere il naso persino a qualche politico, miglior sorte dovrebbe accompagnare il kit da trasferta.
Sempre firmato Puma, ma stavolta di colore bianco, che sarà utilizzato venerdì e lunedì prossimo negli impegni contro Bosnia e Armenia. Quel che conta è continuare a vincere, con qualunque maglia e colore. La Nazionale deve continuare a sorridere e a sorriderci attraverso buone prestazioni, l’abito non fa il monaco e nemmeno il calciatore: l’eleganza, ha detto qualcuno, non è farsi notare ma farsi ricordare. Questi azzurri, per quanto macinato fin qui, ci stanno riuscendo ampiamente.
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