Cristiano Ronaldo-Mayorga, il caso finisce in arbitrato: parti lontane da un accordo

Cristiano Ronaldo-Mayorga, il caso finisce in arbitrato: parti lontane da un accordo
Cristiano Ronaldo-Mayorga, il caso finisce in arbitrato: parti lontane da un accordo

Altra svolta nel caso Cristiano Ronaldo-Kathryn Mayorga. L’attaccante della Juventus può tirare un sospiro di sollievo. La scorsa notte, infatti, il giudice americano Daniel Albregts ha ritenuto che non ci fossero gli estremi per risolvere il contenzioso tra il portoghese e Kathryn Mayorga dinanzi un tribunale civile, ma in sede di arbitrato. Questa decisione arriva dopo quella dello scorso luglio, quando la procura di Las Vegas aveva fatto cadere le accuse di stupro risalenti all’estate del 2009, in quanto le prove fornite dall’accusa erano insufficienti.

Ronaldo, i legali di Mayorga chiedono 200mila dollari

Oltre alle accuse di stupro, tra Cristiano Ronaldo e la Mayorga era in corso anche una causa civile inerente alla validità del patto di segretezza stipulato nove anni fa in seguito al quale la ragazza avrebbe ricevuto da CR7 ben 375mila dollari. Stando a questo accordo, la giovane avrebbe dovuto mantenere segreto quanto successo tra i due nel giugno del 2009 a Las Vegas. Nel 2018, però, la Mayorga ha infranto questo patto rendendo pubblici i fatti di quella notte.

A seguito di questa vicenda i legali di Cristiano Ronaldo hanno accusato la ragazza di aver violato per prima gli accordi di riservatezza. A loro dire, infatti, la notizia inerente al pagamento compiuto da CR7, diffusa poi da Football Leaks, è giunta da “dati elettronici illegalmente violati”.

Non sono dello stesso avviso, però, gli avvocati della giovane Mayorga che, al contrario, hanno richiesto al giocatore un ulteriore risarcimento di 200mila dollari per diffamazione, coercizione e frode, sottolineando che il patto di segretezza stipulato tra lui e la ragazza nove anni fa non è stato mai violato dal momento che la Mayorga, all’epoca venticinquenne, non era in grado di comprendere quanto stesse firmando. Pertanto, in assenza di capacità legale, il patto si sarebbe dovuto considerare nullo sin dall’inizio. Tale richiesta, però, non sarà valutata in sede civile, come statuito dal giudice Albregts, ma dinanzi ad un collegio arbitrale.

Leggi anche -> Cristiano Ronaldo, Neymar e quel “Tanti auguri a me” che li racconta