Juve, il primo anno di Allegri e Sarri a confronto: perché cresce la nostalgia in bianconero

Juve, il primo anno di Allegri e Sarri a confronto: perché cresce la nostalgia in bianconero
Juve, il primo anno di Allegri e Sarri a confronto: perché cresce la nostalgia in bianconero

Cresce in casa Juve la nostalgia per Max Allegri. L’hashtag che lo riguarda è uno dei topic principali su Twitter in Italia. Secondo quanto rivela Repubblica, il tecnico livornese, che è ancora sotto contratto con la Juventus, potrebbe addirittura tornare in caso di esonero di Sarri se la situazione a livello di risultati e di rapporti in spogliatoio con i giocatori dovesse peggiorare in maniera non recuperabile.

I tifosi della Juve si dividono

I tifosi bianconeri appaiono fortemente delusi dalla qualità del gioco visto nelle ultime partite, soprattutto dalle sconfitte contro Napoli e Verona. C’è anche chi sottolinea come, più del ciclo Allegri, fosse finito quello dei giocatori chiave della squadra. C’è chi rimpiange Mandzukic, e chi semplicemente invita gli altri tifosi juventini a supportare la squadra senza dividersi in fazioni pro o contro questo o quel tecnico.

Non è immune dalle critiche nemmeno Paratici per la campagna acquisti, nonostante l’arrivo di Cristiano Ronaldo e De Ligt nelle ultime due stagioni. Pesa la situazione del centrocampo e la difficoltà a trovare un equilibrio stabile, una forma alla squadra che consenta di giocare con più tranquillità anche davanti.

Allegri e Sarri, i numeri del primo anno

Dopo 23 partite della prima stagione, il 2014-15, Allegri aveva ottenuto 54 punti in Serie A, esattamente gli stessi che ha raccolto la Juve di Sarri quest’anno. Tuttavia, il livornese aveva portato i bianconeri a sette punti di vantaggio sulla Roma, seconda, e aveva subito una sola sconfitta, alla nona giornata in casa del Genoa. Sarri, invece, tiene sì la Juve in testa al campionato ma a pari punti con l’Inter. Ha vinto una partita in più, 17 contro le 16 della prima stagione di Allegri, ma ne ha anche perse tre.

Ha segnato cinque gol in meno, 44 contro 49, ma ne ha subiti quasi il doppio, 23 contro i 12 incassati dalla prima Juve di Allegri a parità di partite giocate.

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