Lo sport si ferma, presto toccherà anche al campionato. Lo chiede a gran voce l’Esecutivo e anche una parte degli organi competenti in materia calcistica: i primi ammonimenti sono arrivati dal Coni, lo stesso Malagò aveva invitato a riflettere su quanto l’emergenza Coronavirus imponga una condotta differente. Gli ha fatto eco Tommasi, che con l’Assocalciatori si è esposto fino a paventare uno sciopero in caso di mancata sospensione delle attività, ne è fermamente convinto – tra gli altri – il Ministro dello Sport Spadafora (artefice di un acceso dibattito nei giorni scorsi con Federazione ed emittenti).
Il calcio deve fermarsi, nell’odierna riunione del Coni è stata richiesta la messa in opera di un decreto d’urgenza per far sì che le ipotesi si traducano in fatti concreti e il pallone torni, momentaneamente, negli armadietti fino almeno al 3 aprile. L’atto legislativo potrebbe, dunque, essere firmato in tempi piuttosto brevi: “Sono al lavoro per la stesura del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia sportiva, che spero possa essere firmato già nella giornata di domani”, sottolinea Spadafora che poi si dice soddisfatto per la collaborazione mostrata da Malagò e gli altri presidenti delle federazioni degli sport di squadra. Anche il calcio si prepara a un momentaneo, ma opportuno, periodo di sospensione.
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