Emiliano Sala, il rapporto degli investigatori: le cause dell’incidente mortale

Emiliano Sala, il rapporto degli investigatori: le cause dell'incidente mortale
Emiliano Sala, il rapporto degli investigatori: le cause dell’incidente mortale

La Air Accidents Investigation Branch ha concluso la sua indagine sulla morte di Emiliano Sala, avvenuta nel gennaio 2019 quando l’aereo su cui volava è precipitato nel canale della Manica. Né il pilota David Ibbotson, che non è mai stato ritrovato, né il Piper Malibu su cui viaggiavano per raggiungere Cardiff possedevano una regolare licenza per i voli commerciali.

Le conclusioni del rapporto

Secondo il rapporto la morte dell’attaccante, appena acquistato dal Cardiff, sarebbe il risultato di un tentativo di virata non andato a buon fine. Ibbotson, scrivono gli autori, non aveva ricevuto nessun addestramento per il volo notturno. In base all’ipotesi degli investigatori, avrebbe tentato di deviare dalla rotta per uscire da una zona caratterizzata da maltempo, ma avrebbe compiuto la manovra a una velocità “significativamente più elevata di quella che sarebbe stata necessaria per portarla a compimento“.L’aereo, dunque, “non è stato guidato secondo gli standard di sicurezza applicabili alle operazioni commerciali” conclusdono gli investigatori.

Sala muore così il 21 gennaio del 2019, subito dopo essere stato acquistato dal Cardiff per 15 milioni di sterline, diventando l’acquisto più costoso nella storia del club.

Le ragioni della presenza di monossido di carbonio

Ibbotson, daltonico e con una licenza per guidare mono-motori scaduta da tre mesi al momento dell’incidente mortale, aveva già guidato il Piper Malibu da Cardiff a Nantes per portare in Galles l’attaccante argentino e aveva già avvertito una serie di problemi ai freni e una perdita d’olio.

Secondo il rapporto degli investigatori, durante le manovre che hanno portato alla morte di Sala, Ibbotson ha perso il controllo dell’aereo ma non ha utilizzato il pilota automatico. Di conseguenza, l’eccesso di carico aerodinamico a cui Ibbotson ha costretto il mezzo ha portato alla rottura dell’elevatore e dello stabilizzatore orizzontale, seguito da quella di entrambe le ali nella parte esterna.

Nella cabina sono state rilevate anche tracce di monossido di carbonio che, secondo gli ispettori, potrebbe essere entrato per un guasto agli scarichi che ha causato la diffusione del gas attraverso l’impianto di condizionamento dell’aria.

La questione della licenza

L’indagine, spiega il Wales On Line che dedica alla vicenda una pagina con dettagliati aggiornamenti in diretta, rivela che il volo da Nantes a Cardiff risulta identificato come volo commerciale, anche se non sono stati richiesti permessi per questo tipo di volo. La licenza di pilota privato di Ibbotson, si legge sul quotidiano gallese, non gli consentiva di ricevere pagamenti per volare, ma un pagamento c’è stato. Non da parte di Sala, però. Un terzo soggetto si è occupato di definire l’orario di partenza e di pagare Ibbotson.

E’ ipotizzabile che il pilota sentisse una certa pressione a completare il viaggio di ritorno anche se era notte e c’era brutto tempo” si legge nel rapporto.

L’aereo è stato pesantemente danneggiato, è precipitato in acqua e si è spezzato in tre parti, tenute insieme dai cavi elettrici” ha detto Brian McDermid, l’ispettore capo che ha guidato l’indagine. “La cabina di pilotaggio e il pannello di controllo erano distrutti, tanto che non è stato possibile determinare con sicurezza la posizione delle leve e degli indicatori al momento dell’incidente”.

Il comunicato del Cardiff

La pubblicazione del rapporto dell’AAIB è un passo importante nella giusta direzione per comprendere cosa ha causato questa tragedia” ha fatto sapere il Cardiff a Sky Sports News. “E’ un lavoro molto dettagliato che, senza incolpare nessuno, solleva una serie di domande“.

Domande a cui potrebbe rispondere la Civil Aviation che sta continuando un’indagine penale (criminal investigation) sulle circostanze dell’incidente.

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