Nei primi anni del 2000 veniva trasmessa una pubblicità che aveva come obiettivo quello di rappresentare i prodotti ufficiali di un noto marchio sportivo, dedito – fra le altre cose – alle attrezzature sportive: accessori non solo di vestiario, ma anche e soprattutto scarpini da calcio, palloni e magliette sportive. In quel famoso spot c’era una gabbia, che rappresentava l’entrata di un carcere di massima sicurezza, dove i giocatori più forti del mondo si sfidavano in un match all’ultimo colpo. Presente, naturalmente, anche Ronaldinho.
Diciotto anni dopo, quella pubblicità – celebre ancora oggi – sembra una profezia: Dinho, infatti, in carcere c’è finito davvero. Stavolta non con il favore delle telecamere. L’ex fuoriclasse del Milan è invischiato in una vicenda di passaporti falsi, per questo è scattato l’arresto qualche settimana fa in Paraguay. Il campione brasiliano sta aspettando che l’iter giudiziario faccia il suo corso, ma per il momento di lasciare la gattabuia non se ne parla.
Allora, tanto vale farsi notare: l’estro da calciatore Ronaldinho non l’ha perso, anzi. Il fantasista è stato autore di 5 gol e 6 assist all’interno di un torneo fra detenuti. La sua squadra – neanche a dirlo – ha vinto 11-2. Primo premio: un maialino. Degno sequel di uno spot che alberga ancora nel cuore di molti, peccato che stavolta Ronaldinho la parte del recluso non la reciti, esclusivamente, per contratto e a marcarlo non c’era Roberto Carlos o Thuram ma un detenuto accusato di danno patrimoniale.
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