Coronavirus, stipendi tagliati ai calciatori: braccio di ferro con i presidenti

Il calcio si è fermato per l’emergenza Coronavirus, e in attesa di sviluppi e novità positive sull’epidemia prova a darsi un’organizzazione e limare le ingenti perdite economiche. Nella riunione di ieri tra le società di Serie A si è parlato anche di un possibile taglio degli stipendi ai giocatori, per venire incontro alle difficoltà dei club. Una prospettiva che l’Associazione Italiana Calciatori non ha respinto.

Coronavirus, l’Associazione Calciatori disponibile al taglio degli stipendi

Il sindacato guidato da Damiano Tommasi ha lasciato una porta aperta al dialogo. I calciatori, quindi, potrebbero accettare di vedere una decurtazione ai loro compensi, ma a patto che ci siano garanzie più forti per la loro salute. L’AIC, infatti, chiede che gli allenamenti delle squadre di Serie A riprendano tutti insieme, e non di certo la prossima settimana. L’obiettivo è programmare una ripresa dei lavori ad aprile, ma con le dovute garanzie sanitarie. Il sindacato dei calciatori fa leva sul documento espresso ieri dalla Federazione dei medici sportivi italiani, che consigliano di interrompere gli allenamenti fino al 3 aprile per le società professionistiche, per le dilettantistiche fino a prossime indicazioni e fino al 30 giugno per il settore giovanile scolastico. In più, l’Associazione Calciatori chiede che la ripresa degli allenamenti sia fissata contestualmente alla data della ripresa del campionato. Tuttavia, i presidenti delle squadre di Serie A fanno leva sul decreto del Governo, che lascia mano libera su quando riprendere le attività. Quindi, senza accordo ogni club procederà liberamente.

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