Coronavirus, Bolsonaro che attacco all’Italia: “Numero dei morti gonfiato”

Coronavirus, Bolsonaro che attacco all’Italia: “Numero dei morti gonfiato”
Coronavirus, Bolsonaro che attacco all’Italia: “Numero dei morti gonfiato”

Il Coronavirus ha ormai raggiunto ogni parte del mondo, ma c’è ancora chi sostiene e minimizza l’effetto di questa epidemia. Per esempio Jair Bolsonaro, il presidente del Brasile, che non è interessato alla problematica nonostante i casi registrati anche nel suo paese. Le sue ultime dichiarazioni pubbliche, alla tv nazionale, fanno riferimento anche all’Italia che sta passando un momento davvero drammatico.

Secondo Bolsonaro il numero dei contagi italiani è ingigantito per qualche scopo sconosciuto:“Ho informazioni riservate – si legge su calciomercato.com –  che le cifre sui morti dichiarati per Covid-19 siano state gonfiate di proposito”.  Una frase inaccettabile dalla carica politica più importante del Brasile che, non contento, continua a denigrare il Coronavirus con teorie molto discutibili: “Non credo che affronteremo la stessa situazione degli Stati Uniti. I brasiliani devono essere studiati, non si ammalano: saltano e si tuffano nelle fognature ma non gli succede nulla! In Brasile tanta gente sia stata contagiata, ma hanno gli anticorpi per resistere a questo virus”.

Bolsonaro: il presidente controverso che ama il calcio

Bolsonaro: il presidente controverso che ama il calcio
Copa America, Brasile (Getty Images)

Jair Bolsonaro ha un legame molto stretto con il mondo del calcio, che conosce e frequenta con regolarità. Il presidente del Brasile, nella sua ascesa politica, è stato appoggiato da tanti calciatori che sono diventati suoi seguaci. E’ emblematica la foto dei festeggiamenti dell’ultima Copa America, vinta la scorsa estate e alzata anche dallo stesso Bolsonaro che è stato portato in trionfo con i giocatori di Tite. Anche lui però, dopo molte resistenze e polemiche, si è dovuto arrendere a sospendere i campionati nazionali nonostante sia poco preoccupato di questa emergenza.

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