Coronavirus, India dichiara il lockdown: esodo biblico per tornare nelle città d’origine | VIDEO

India, esodo dopo l'annuncio del lockdown
India, esodo dopo l’annuncio del lockdown

L’emergenza Coronavirus sta generando gravissime conseguenze in tutto il mondo. I contagiati continuano ad aumentare costantemente, così come il numero di morti. La pandemia ha colpito anche l’India e il premier Narendra Modi ha ufficializzato il “lockdown” (la quarantena obbligatoria) per 21 giorni.

Come in Italia, quando studenti e lavoratori hanno cercato di raggiungere il sud dopo la dichiarazione di “zona rossa” per le regioni del nord, anche in India lo scenario che si è presentato è parso simile. Una fuga ancora più impressionante di quella italiana, questo quanto si sta vivendo in queste ore specialmente nella capitale, Nuova Dehli.

Coronavirus, l’esodo biblico e l’appello di Begovic

Un vero e proprio esodo biblico che ha portato ad un assembramento estremamente pericoloso, con potenziali conseguenze catastrofiche. I lavoratori, intenzionati a tornare nelle proprie città d’origine, hanno iniziato un lunghissimo percorso a piedi.

Secondo gli ultimi dati raccolti, in India i contagiati sono circa 1000 e soltanto nello stato settentrionale del Punjab, 40.000 persone hanno già iniziato la quarantena a causa di un guru deceduto per il Covid-19. Il 70enne era rientrato da un viaggio in Italia e Germania, non si era messo in auto isolamento, ma aveva partecipato a un festival, insieme a decine di migliaia di persone. Una settimana dopo la sua morte, 19 suoi parenti sono risultati positivi.

Sulla situazione di caos in India è intervenuto anche il portiere del Milan, Asmir Begovic, il quale ha fatto un appello sul proprio account di Twitter per cercare di aiutare il suo agente: “La madre sessantasettenne del mio caro amico e agente è bloccata a Goa in India, insieme a centinaia di altri cittadini britannici. Con l’India in completo lockdown, per loro sta diventando difficile trovare cibo e acqua. Firma questa petizione per implorare il governo britannico a rimpatriare questi cittadini”. Una vera e propria richiesta di aiuto, nel tentativo di superare i vincoli imposti dall’emergenza

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