La mancata qualificazione dell’Italia al Mondiale del 2018 ha portato i tifosi a scagliarsi contro il commissario tecnico dell’epoca, Gian Piero Ventura. Il tecnico genovese si è però creato altri “nemici” durante la sua lunga carriera e uno tra questi è l’ex giocatore Antonio Langella.
Ala sinistra e seconda punta, il suo momento migliore lo ha vissuto al Cagliari dal 2002 al 2007, dove ha realizzato 22 gol e 5 assist in 147 presenze. E’ nel Bari, però, ultima squadra dove ha giocato, ad aver incontrato proprio Ventura.
Intervistato dal sito “Centotrentuno.com”, l’ex calciatore ha raccontato diversi aneddoti e per Ventura non ha risparmiato un duro attacco: “Io sono uno che dice le cose in faccia, se devo dirti ‘cog…ne’ te lo dico in faccia e finisce lì. Ventura è l’opposto, non sopportava questo mio modo di essere. Quando mi doveva dire qualcosa, lo faceva attraverso altri. È un bravo allenatore, nulla da dire, ma per come si è comportato con me, come uomo vale zero. E credo che lo abbia dimostrato anche quando non ha portato la Nazionale, per la prima volta dopo tanti anni, ai Mondiali. Quando mi richiamò per giocare a Bari non volevo crederci. Comunque ci siamo parlati e sembrava che le vecchie ruggini fossero messe da parte. Invece fu peggio che a Cagliari“.
Nel 2010, Langella fu vicino a partecipare al Mondiale in Sudafrica, ma ci fu un allenatore che, a suo avviso, gli costò quest’opportunità: “In Nazionale ho esordito a Cagliari nel giorno in cui fu ritirata la maglia di Gigi Riva, fu davvero emozionante. La seconda partita la giocai contro l’Ecuador nella tournée negli Stati Uniti a New York. Mi procurai anche un rigore e volevo batterlo, ma Cristiano Lucarelli mi tolse il pallone dalle mani. Poi lo sbagliò… Io gli avevo offerto anche l’assist. Poi arrivò Giampaolo che voleva farmi giocare a destra e non mi trovavo, e persi la possibilità di andare al Mondiale 2010″.
Infine l’ex Atalanta ha svelato quale giocatore moderno gli assomiglia maggiormente: “Il calcio rispetto ai miei tempi è cambiato, ma se devo dire un giocatore che mi assomiglia, lo dicevo un po’ di tempo fa con i miei amici, è Theo Hernández del Milan. Mi rivedo in lui, nella corsa, nel tiro, nel modo di calciare”.
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