Ciotti, Ameri, Cucchi e gli altri: per chi tifavano le voci di Tutto il calcio

Ciotti, Ameri, Cucchi e gli altri: per chi tifavano le voci di Tutto il calcio
Ciotti, Ameri, Cucchi e gli altri: per chi tifavano le voci di Tutto il calcio

“Scusa Ciotti”, “Scusa Ameri”, le voci che si accavallano mentre in sottofondo un boato fa intuire un gol. La formula semplice e vincente che ha fatto la storia di “Tutto il calcio minuto per minuto” sta nella magia della radio e delle voci che per generazioni hanno rappresentato il racconto del calcio in Italia.

Erano gli occhi di milioni di tifosi, che in loro confidavano per conoscere l’andamento delle partite, per immaginare il gioco prima delle pay tv. E continuano ancora oggi ad abbandonarsi al piacere suadente del racconto senza immagini. Ma per chi tifavano le grandi voci di un programma mitico? Riccardo Cucchi, il radiocronista principale degli anni Duemila, ora in pensione, ha svelato su Twitter le simpatie calcistiche dei radiocronisti storici. Ovviamente, non di chi è ancora in attività. Perché il rischio di generare pregiudizi negli ascoltatori è alto, e la fiducia è il principale capitale per chi deve vedere a beneficio di chi in quel momento ascolta senza vedere.

Tutto il calcio, per chi tifavano i radiocronisti

Ciotti, Ameri, Cucchi e gli altri: per chi tifavano le voci di Tutto il calcio
Ciotti, Ameri, Cucchi e gli altri: per chi tifavano le voci di Tutto il calcio

Enrico Ameri, la prima voce nella fase d’oro del programma, un esempio di ritmo cadenzato sempre in linea col pallone, era tifoso del Genoa. Ma, come tutti, non ha mai palesato le sue simpatie nei tanti anni di radiocronache.

Sandro Ciotti, lessico erudito e timbro roco “conquistato” sul campo, dopo ore di diretta sotto la pioggia durante le Olimpiadi di Roma, nascondeva una simpatia per la Lazio. Condivisa peraltro con lo stesso Cucchi, che nel suo libro “Radiogol” ha raccontato l’emozione, non manifestata al microfono, di annunciare lo scudetto della Lazio dopo il diluvio di Perugia nel 2000.

Era della Lazio anche Claudio Ferretti, che seguirà per la televisione atletica, pugilato, ciclismo, diventando poi responsabile della redazione sportiva del Tg3 e conduttore del Processo alla Tappa dal 1998 al 2000. Coltivava simpatie laziali anche Ezio Luzzi, la mitica voce del campo principale della Serie B.

Alfredo Provenzali, che per anni ha gestito lo studio e smistato i collegamenti, era della Sampdoria. Roberto Bortoluzzi, che aveva esercitato lo stesso ruolo negli anni Settanta e Ottanta, quando ancora il programma raccontava i secondi tempi per non penalizzare la presenza del pubblico negli stadi, essendo nato a Portici tifava per il Napoli. Enzo Foglianese era invece un tifoso del Bari.

Se Mario Giobbe era un tifoso della Roma, tra le voci più recenti Cucchi rivela anche le simpatie juventine di Livio Forma e il tifo per la Reggina di Tonino Raffa, un altra voce inconfondibile e caldissima.

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