Juventus, Ramsey esalta Cristiano Ronaldo e svela la sua paura

Aaron Ramsey ha rilasciato un’intervista al quotidiano inglese “The Sun” dove ha colto l’occasione per esaltare le doti del suo compagno di squadra, Cristiano Ronaldo, e ha svelato la sua più grande paura durante la quarantena. 

Arrivato la scorsa estate alla Juventus, Aaron Ramsey ha avuto qualche difficoltà ad ambientarsi al calcio italiano e al sistema di gioco voluto da Maurizio Sarri. I problemi fisici non hanno favorito il suo adattamento ad uno stile diverso da quello della Premier League, ma il gallese è comunque riuscito a realizzare 4 gol nelle sue 24 presenze con la maglia bianconera.

Anche il trequartista della Juventus sta vivendo la quarantena in casa per evitare l’espansione del Coronavirus e proprio la permanenza all’interno delle quattro mura ha suscitato in lui una paura che ha deciso di svelare in un’intervista al quotidiano inglese “The Sun”. 

Ramsey esalta Ronaldo, poi svela il suo timore

Proprio in merito alla sua routine durante questi giorni complicati, Ramsey ha svelato il suo più grande timore: “Seguo il programma di lavoro che mi ha inviato il club, ma non è la stessa cosa di quando ti alleni in gruppo. Devo preoccuparmi di non ingrassare, è complicato. A mia moglie piace cucinare e a me mangiare, una combinazione pericolosa. In casa abbiamo un sacco di biscotti per bambini e io li assaggio ogni volta che prendo un té”. 

Una preoccupazione che difficilmente sfiorerà i pensieri di uno come Cristiano Ronaldo, sempre attento alla sua forma fisica. Proprio sul fuoriclasse portoghese, ha dichiarato: “Si tratta di un atleta eccezionale, segna nella maggior parte della gare. In palestra è sempre il primo, si allena e poi va in campo. E’ un vincitore seriale“. 

Infine Ramsey ha parlato del suo trasferimento alla Juventus: “Siamo in un’ottima posizione ma ora pensare al futuro diventa complicato, nessuno sa cosa accadrà. Ho scelto i bianconeri per vincere in campionato e in Champions. La Juve è un grande club, tra i più grandi in Europa; c’erano altre società interessate a me, ma mi sono sentito molto desiderato”. 

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