Domenica Sprint, il mistero della sigla e il Telebeam: storia del programma

Ripercorriamo la storia e gli aneddoti di un programma sportivo simbolo della Rai degli anni ’80 e ’90: Domenica Sprint. Un riassunto veloce della giornata di calcio, introdotto da una sigla indimenticabile

Domenica Sprint, storia del programma
Domenica Sprint, storia del programma

Nel 1980, Clementoni pubblica un gioco in scatola sullo sport. Permette ai giocatori di simulare, attraverso carte o dadi, incontri di calcio, di boxe, di automobilismo, vela, ippica e ciclismo. Si chiama “Domenica sprint” e, come il precedente “Domenica sportiva”, è ispirato all’omonimo programma tv.

Citato anche in un passaggio di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo“, è l’appuntamento fisso per chi vuole conoscere o rivedere i “riflessi filmati” delle partite del pomeriggio, con immagini dal basso e diverse angolazioni sui gol. Introduce il programma, lanciato nel marzo del 1976, una sigla che ha fatto la storia della musica e della televisione.

La sigla di Domenica sprint

La realizza Oscar Prudente, che nel 1972 era sul palco di Sanremo insieme a Ivano Fossati e ai Delirium: cantavano Jesahel con tanto di coreografia hippie. Prudente ha composto più di 800 canzoni, ha firmato la musica tra le altre di Pensiero stupendo per Patty Pravo e arrangiato “L’Indiano”, album di Fabrizio De Andrè del 1981. Ha realizzato anche l’adattamento dell’Hymne di Vangelis per un noto spot della Barilla e la sigla più iconica e misteriosa della tv di Stato.

Il coro che la canta dice davvero “Viva viva il goleador”? Lo stesso Prudente ha raccontato di essersi ispirato al tenore Serafino, tifoso che la intonava negli anni Settanta, ma in altre occasioni ha spiegato che in realtà non ci sarebbero parole di senso compiuto nel testo, ma solo un insieme di termini inventati pronunciati da venti coristi. Il brano, Stadium, viene anche inciso: sul lato B c’è “Ballata per Gigi”, dedicata a Gigi Riva.

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La storia del programma

Ideato da Nino De Luca, siciliano trasferito a Milano dove il padre aprì una sartoria che conquistò anche Gino Bartali e Fausto Coppi, il programma nasce nel 1976 con il nome di Sport Sette, che poi sarà usato per un’altra rubrica settimanale del TG2. Va in onda, nei primi anni, dopo l’edizione della sera del telegiornale dell’allora Rete 2. Conduce Guido Oddo da Milano. Quando è impegnato in telecronaca, lo sostituiscono Bruno Pizzul, Ennio Vitanza, Mario Poltronieri, storica voce della Formula 1.

Curato dal 1991 dal solo Maurizio Vallone, viene a lungo condotto da Gianfranco De Laurentiis, già al timone di Eurogoal con Giorgio Martino che trasmetteva gol e sintesi delle partite delle coppe europee anche con sole squadre straniere impegnate. De Laurentiis è a lungo affiancato da Antonella Clerici. In anni successivi viene affidato a Marco Mazzocchi, Fabrizio Maffei (ex direttore di Rai Sport), Franco Lauro, Mario Mattioli.

Dal 2009, cambia collocazione, diventa un’appendice alla Domenica sportiva. Prosegue fino al 2013, in cui viene trasmessa alle 22 su Rai Sport 1.

Arriva il colore

Come ha raccontato Pino Frisoli, autore del libro “Lo sport in tv” con Massimo De Luca, il 6 marzo del 1977 “Domenica Sprint” ha partecipato a un giorno storico. Da quel momento anche i programmi sportivi vengono trasmessi a colori. Una tecnologia fino a quel momento riservata agli eventi e ai telegiornali, ma solo quelli della sera.

Quel giorno, prima di riassumere come sono andate Catanzaro-Juventus, Torino-Fiorentina e le altre partite di Serie A, Guido Oddo annuncia che si tratta della prima puntata a colori.

Domenica Sprint, il Telebeam e il gol di Turone

“Domenica Sprint” è la prima trasmissione della televisione Italia a usare il Telebeam che, partendo dalle immagini televisive, ricostruisce con la rudimentale grafica computerizzata dell’epoca le azioni di gioco. Grazie a quel sistema, si possono mostrare dati come posizioni dei calciatori, distanze, velocità dei tiri.

Nel 1986 il telebeam viene usato per analizzare il famoso gol annullato a Turone in Roma-Juve del 1981. Carlo Sassi, il moviolista storico della Domenica Sportiva, racconta a “Circo Massimo” su Radio 2 che negli studi di Roma “con un marchingegno particolare dimostrarono che invece non era in fuorigioco, il che non era vero”. Sassi ha anche coinvolto Gianfranco De Laurentiis, che però si è sempre detto estraneo alla vicenda. Anche perché inizierà a condurre Domenica Sprint solo nel 1987. E intorno alla più famosa “questione di centimetri” del calcio italiano resta ancora una domanda senza risposta.

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