Ripresa Serie A: questi i due nodi da sciogliere (Getty Images)
Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, durante la conferenza stampa della Protezione Civile ha smentito la possibilità che il pallone possa essere oggetto di diffusione del Covid-19
“Non credo che la sfera di cuoio possa rappresentare un veicolo che contribuisce alla diffusione nell’ambito dei 22 calciatori più eventuali 6 che entrano, più la terna arbitrale. Va fatta una comunicazione che sia solida e questa mi sembra un po’ poco solida”. Queste le parole del Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, durante la conferenza stampa della Protezione Civile per fare il punto sull’emergenza coronavirus. Secondo l’esperto, dunque, è improbabile che il pallone possa essere un veicolare del virus. Vedendo il provvedimento adottato dalle Isole Far Oer, però, verrebbe da dire che la prudenza non è mai troppa. Nel protocollo sanitario adottato dall’arcipelago feringio, infatti, è stato disposto che, prima di ogni match, il pallone debba essere disinfettato con attenzione.
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Isole Far Oer a parte, in Italia, questi, sono giorni decisivi per il ritorno in campo. L’altro ieri c’è stato un importante incontro tra il ministro Spadafora e i vertici del calcio italiano per discutere sulla possibile data per la ripresa degli allenamenti. Sul tavolo di discussione era presente anche il protocollo medico-sanitario promosso dalla Commissione medico scientifica della Figc. Chi attendeva novità, però, è rimasto deluso. Al termine dell’incontro, infatti, Spadafora ha preso tempo, professando prudenza. Nel frattempo, la Figc ha comunicato che, a seguito delle disposizioni UEFA, nei prossimi giorni il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, adotterà una delibera con la quale renderà ufficiale la nuova data entro la quale dovrà essere portata a termine la stagione 2019/2020 (il 2 agosto).
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