Dudek, Milan-Liverpool: la vera storia della doppia parata su Shevchenko

Jerzy Dudek racconta nella sua autobiografia la parata su Shevchenko, decisiva per portare ai rigori il Liverpool nella finale di Champions League del 2005.

Dudek, la vera storia della parata su Shevchenko che fece piangere il Milan
Dudek, la vera storia della parata su Shevchenko che fece piangere il Milan

La notte di Istanbul, la finale di Champions League del 2005, resta un sogno per il Liverpool e un incubo per il Milan. La rimonta da 0-3 a 3-3 dei Reds, però, avrebbe potuto essere vana se il portiere polacco Jerzy Dudek non avesse respinto il ravvicinato colpo di testa di Andriy Shevchenko negli ultimi minuti dei supplementari, e il successivo tap-in dell’ucraino.

Per la prima volta nella mia vita, mi sono sentito fiero di me” ha scritto Dudek nella sua autobiografia. “E’ stata la più grande parata della mia carriera“.

Sul cross, spiega, vedevo con la coda dell’occhio i nostri difensori, in quel momento il portiere è concentrato sugli attaccanti avversari. Dudek percepisce che Shevchenko avrebbe avuto una grande occasione di colpire di testa.

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Dudek racconta la doppia parata su Shevchenko

Dudek racconta la doppia parata su Shevchenko
Dudek racconta la doppia parata su Shevchenko

Non mi ero accorto che fosse lui, però vedevo una macchia bianca davanti a me dopo che Hyypia era stato scavalcato dal pallone” scrive, come riporta il Liverpool Echo che pubblica gli estratti della sua autobiografia su quel momento.

Shevchenko colpisce bene, potente, verso l’angolo basso alla destra del portiere. “Mi tuffo, la respingo ma la palla finisce a due metri dalla porta davanti a me. Speravo che i miei compagni fossero abbastanza veloci” ammette.

C’è sempre Sheva pronto a incanalare la rabbia. “Tutto quello che potevo fare era non cadere” spiega Dudek, che è sulle ginocchia, con una gamba dietro la linea di porta, ma allarga le braccia. “E’ stato istintivo, stavo quasi per gridare: Colpiscimi, sono qui!”.

Shevchenko colpisce la sua mano, “la Mano di Dio” scherzerà dopo la partita citando Maradona. La palla si impenna. “E‘ stato come se avessi scacciato un insetto enorme per proteggermi” aggiunge Dudek. John-Arne Riise, terzino molto amato anche alla Roma, alza le braccia come se Dudek avesse segnato un gol. “Solo rivedendo il replay in tv mi sono accorto di quanto sia stato dinamico il suo secondo salto – conclude –. Aveva messo talmente energia da fare qualche passo avanti per anticipare i difensori sulla mia respinta. L’ho rivista tante volte e l’espressione del mio volto dopo quell’intervento dice tutto, vale più di mille parole. E’ stata una parata impossibile“.

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