Roma a rischio iscrizione al Campionato: richieste plusvalenze sul mercato

La società capitolina ancora non riesce a trovare la giusta via per risolvere i suoi problemi. Servono plusvalenze per l’iscrizione

Pallotta, Roma
Pallotta elogia la squadra: “Siamo un club modello”

Per gli appassionati della Roma all’orizzonte il cielo non promette bene. La Roma è ancora nel caos e per iscriversi al prossimo campionato la società necessita di grandi plusvalenze. Il presidente Pallotta vuole riportare stabilità e sicurezza, ma al momento queste parole sono, appunto, solo parole. Le trattative per la vendita una volta sfumata quella con il gruppo Friedkin, il rimborso agli abbonati, la questione stadio: molti sono i temi sul tavolo dei dirigenti giallorossi e molte sono le preoccupazioni dei tifosi. Tra i vari temi aperti c’è anche quello che riguarda la mancata ricapitalizzazione da parte di Pallotta. Ben quarantacinque milioni di euro. Ma questa operazione ancora non è stata compiuta.

Il rapporto tra indebitamento e patrimonio è un punto da tenere bene in considerazione perché riguarda i criteri per l’ammissione al campionato. Pertanto si necessita di sostanziose plusvalenze per garantire le necessarie cifre. Ma chi potrebbe essere ceduto per far cassa? Dzeko ovviamente è appetibile per molte società, italiane e non. Ma sarebbero utili in tal senso anche le cessioni di Pellegrini e Zaniolo.

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Roma nel caos, molte incertezze

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La Roma di Pallotta è in cerca di plusalenze (Getty Images)

Le conseguenze economiche del Covid-19 hanno colpito particolarmente la società capitolina e ora si cerca una via d’uscita. La società ha sfruttato il benefici del Decreto liquidità per pagare con un prestito da sei milioni di euro gli stipendi dei suoi dipendenti. Vista la situazione economica, la Roma è stata costretta a ricorrere a ciò. I debiti del club, calcolati a fine marzo, erano superiori ai duecentoottanta milioni di euro. Proprio in quel mese, il tecnico Fonseca e i calciatori hanno rinunciato ai propri lauti stipendi mentre quelli di aprile e marzo sono stati spalmati secondo gli accordi stipulati. Ma da primo luglio le cose cambieranno e torneranno come prima che il Coronavirus invadesse tutto, anche i conti delle società professionistiche, aggravandone ulteriormente le situazioni per alcune.