Morata alla Juve, critiche dalla Spagna: spunta il paragone con Anelka

Alvaro Morata è ormai diventato un calciatore della Juventus, ma in Spagna non tutti hanno gradito il suo modo di gare. C’è chi arriva a fare un paragone con Nicolas Anelka.

Oggi è il Morata-Day, il giorno del ritorno a Torino di Alvaro Morata, attaccante scelto dalla Juventus per rinforzare il reparto d’attacco messo a disposizione di Andrea Pirlo, che punta al decimo scudetto consecutivo, oltre che ad andare più in fondo possibile in Champions League. Il giocatore, che ha il vantaggio di conoscere bene l’ambiente torinese, non può essere però considerato una prima scelta. Il club, infatti, inizialmente sembrava interessato a puntare tutto su Luis Suarez, mentre si era poi concentrato su Edin Dzeko. Entrambe le trattative non sono però andate a buon fine.

Lo spagnolo ha il vantaggio, rispetto agli altri colleghi, di essere più giovane e di avere già giocato con alcuni dei suoi nuovi compagni di squadra. Il modo di agire dell’ormai ex calciatore dell’Atletico Madrid non è stato però particolarmente apprezzato da tutti. Particolarmente critica è stata Radio Marca, una delle testate iberiche più famose, che non si sarebbe comportato in modo del tutto corretto con i “Colchoneros”.

Alvaro Morata (Getty Images)
Alvaro Morata (Getty Images)

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La critica di Radio Marca a Morata

Le parole utilizzate dal giornale spagnolo per descrivere il comportamento dell’attaccante sono particolarmente dure. Morata viene definito un bravo ragazzo e un buon attaccante, ma il suo modo di agire avrebbe diverse similitudini con Nicolas Anelka. Per chiarire il paragone viene portato ad esempio il modo di agire del transalpino. Anni fa il francese si era presentato da Vicente Del Bosque nel suo uffcio nella vecchia città dello sport del Real Madrid per mostrargli alcune immagini che aveva provveduto a registrare su una videocassetta. Attraverso questo filmato voleva dimostrare di essere stato trattato male dai suoi compagni sostenendo quanto questo influisse sul suo rendimento.

Emblematico era un esempio ben preciso. “Quando Raúl segnava un gol, tutti correvano ad abbracciarlo. Nel caso in cui fosse stato lui a segnare. il resto della squadra lo ignorava”. Una situazione certamente diversa da quella vissuta da Morata, che non è però mai stato davvero felice a Madrid. Chi lo conosce bene non ha potuto non notare la sua malinconia, da cui traspare la sua sensazione di insoddisfazione quasi perenne”. Ma non è finita qui. Si sottolinea come l’amore sia stato determinante nello spingerlo a fare questa scelta. Il riferimento è alla moglie Alice Campello, originaria del Veneto, che sta per renderlo papà per la terza volta.

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