Milan-Lille: Romagnoli causa il rigore, l’analisi dell’episodio

Europa League, Milan-Lille inizia in salita per i rossoneri. Romagnoli causa un contatto con Yazici. Gli episodi da moviola nella sfida di San Siro

Dopo dodici partite consecutive, per la prima volta in stagione il Milan inizia una partita in svantaggio. Al 20′, infatti, il Lille passa a San Siro grazie al rigore di Yazici. Il fallo è piuttosto ingenuo di Romagnoli, che spinge lo stesso Yazici in area di rigore.

Il contatto non appare di grave entità. Però il contatto c’è, e in una posizione particolarmente visibile anche per l’arbitro. Romagnoli salta alle spalle dell’avversario e lo spinge con le due mani dietro la schiena.

Il regolamento stabilisce che si assegna un calcio di punizione diretto, e dunque un rigore se il fallo avviene in area, se un calciatore si rende colpevole di queste infrazioni:

• caricare
• saltare addosso
• dare o tentare di dare un calcio
• spingere
• colpire o tentare di colpire (compreso con la testa)
• effettuare un tackle o un contrasto
• sgambettare o tentare di sgambettare

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Europa League, Milan-Lille: il fallo da rigore di Romagnoli

<> during the UEFA Europa League Group H stage match between AC Milan and LOSC Lille at San Siro Stadium on November 5, 2020 in Milan, Italy.

Per assegnare il calcio di rigore, l’arbitro deve verificare che tali comportamenti siano stati messi in atto con negligenza, imprudenza o vigoria sproporzionata. Per negligenza si intende “mancanza di attenzione o considerazione nell’effettuare un contrasto” o azione senza precauzione. In questo caso non si richiede sanzione disciplinare. Considerato che Romagnoli non è stato ammonito, si può desumere un’interpretazione all’interno dei confini del comportamento negligente.

In caso di “imprudenza, ovvero di fallo commesso con “noncuranza del pericolo o delle conseguenze per l’avversario”, il giocatore che ha commesso l’infrazione va ammonito. Sarà invece espulso in caso di “vigoria sproporzionata”, di eccesso nell’uso della forza.

Rientriamo nell’ambito di una decisione che si può considerare severa, ma non come un errore da parte dell’arbitro che applica un metro stretto e punisce l’intervento del difensore del Milan. Un classico “rigorino”.

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