MIlan, Ibrahimovic prepara il rientro: lo svedese fissa la data

Zlatan Ibrahimovic si è infortunato domenica a Napoli, ma punta a ridurre il più possibile i tempi per il rientro: ieri cinque ore di recupero in palestra a Milanello.

Zlatan Ibrahimovic vuole bruciare i tempi. Nonostante l’infortunio subito domenica nella gara contro il Napoli (lesione muscolare al bicipite femorale), lui vuole tornare il prima possibile, consapevole dell’importanza che lui ha per tutta la squadra, sia dentro sia fuori dal campo. Proprio per questo già nella giornata di ieri si è presentato a Milanello per la riabilitazione ed è rimasto ben cinque ore nel centro sportivo. Del resto, un vero leader si vede soprattutto in questi momenti e lui lo sta dimostrando con i fatti.

Già in estate, quando era stato costretto a fermarsi per un altro problema muscolare, ma anche in quel caso aveva stupito tutti diminuendo la durata dello stop, quindi non è escluso che possa succedere anche in questa occasione. Alla faccia dei 39 anni compiuti da poco.

Ibrahimovic, la EA Sports risponde allo svedese (Getty Images)
Zlatan Ibrahimovic (Foto: Getty Images)

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Ibrahimovic vuole rientrare al più presto: le parole dell’attaccante

Lo svedese conosce bene il suo fisico e sa quindi spesso regolarsi da solo sui tempi di rientro. E anche questa volta è stato lui stesso a rassicurare tutti: Non è niente di grave, basteranno giusto una o due settimane ha detto ai microfoni del quotidiano svedese Aftonbladet -. Le prestazioni sul campo parlano da sole, io posso dare ancora tnato alla squadra. La mentalità alla mia età svolge un ruolo fondamentale. L’esperienza mi permette di adattare il mio fisico a quello che devo fare in campo, i risultati dimostrano che questa è evidentemente la strategia migliore. Devo essere onesto, innanzitutto con me stesso, non posso correre per 90 minuti, ma se serve sacrificarsi per i compagni non ho alcun problema a farlo”.

Non poteva mancare un salto a poche settimane fa quando anche Zlatan ha provato in prima persona cosa significhi essere positivi al Covid: “La positività non mi ha fatto capire più niente. Mi stavo allenando e mi hanno detto che me ne dovevo andare. Io mi sentivo bene ma non avevo scelta. Dopo tre giorni ho avuto mal di testa, ancora adesso non posso dire se fosse per colpa del virus o perché ero già stanco di quella situazione. Successivamente è subentrato il mal di schiena, anche quando dormivo, ho preso tantissime pillole per farmelo passare. Il quinto giorno ho iniziato a non sentire i sapori. Una settimana dopo le mie sensazioni sono cambiate, ho iniziato a fare esercizi e ho capito che mi stancavo rapidamente. Sono andato avanti comunque, volevo aumentare il mio battito cardiaco. Altri sintomi non ci sono stati, l’olfatto non è ancora al 100%. A questo punto non ci resta che convivere con il Coronavirus, sapendo che può essere simile a un’influenza”.

Infine un accenno alla decisione di tornare al Milan:Il primo contatto è stato con Mihajlovic, gli avevo detto che avrei accettato anche gratis. Ma sono stato onesto: non potevo essere quello di una volta. La situazione è cambiata dopo la sconfitta del Milan a Bergamo, davvero vergognosa, lì sono iniziati i contatti e io ho iniziato ad avvertire l’adrenalina. A quel punto mi sono chiesto dove sarei potuto essere più utile, la risposta è stata: ‘al Milan’. I primi sei mesi non sono stati semplici, c’era il dubbio anche sulla permanenza dell’allenatore. Quel periodo ci ha però reso più forti, fino a diventare quello che siamo oggi” – ha concluso.

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