Maradona, il ricordo di Ciro Ferrara: l’omaggio alla leggenda argentina

Ciro Ferrara ha voluto ricordare Diego Armando Maradona dopo la tragica scomparsa avvenuta nella giornata di ieri 

Hanno condiviso trofei e instaurato una grande amicizia, Diego Armando Maradona e Ciro Ferrara sono diventati compagni di squadra nel Napoli e da quel momento il loro rapporto si è consolidato per sempre. La tragica scomparsa del Pibe de Oro ha scosso fortemente l’animo dell’ex calciatore, che, fino a questo momento, non era riuscito a esprimere il proprio dolore neanche sui social.

Intervistato da Repubblica, Ferrara ha ricordato alcuni momenti vissuti con il fuoriclasse argentino, a partire da quello legato ad un tapis roulant: “Aveva creato una palestra in cantina. Correva anche quando non si allenava con noi, magari quando aveva dormito troppo e tutti lo davano per disperso. Lui era lì da solo”.

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Ferrara ricorda Maradona: l’omaggio all’argentino

Ferrara rende omaggio a Maradona (Getty Images)
Ferrara rende omaggio a Maradona (Getty Images)

L’ex difensore ha poi proseguito: “Se dovessi scegliere una parola per definire le sensazioni che provavo, quella giusta è amore. Ho cominciato ad amare Maradona da quando avevo 17 anni. Giocavo nel Napoli e gli davo del lei”. Ferrara ha quindi aggiunto: “Non c’erano distanze tra di noi, l’ho conosciuto come pochi e amato come tantissimi. Soprattutto per la sua umanità, straripante e profonda”.

“Era un dio” – ha continuato – “Nessuno però è stato più umano di lui. Mai una volta l’ho visto salire sul piedistallo o diventare superbo. Quando doveva dirti che avevi sbagliato qualcosa, aspettava che lo spogliatoio si svuotasse e ti prendeva in disparte per spiegarti tutto. Diego, nella mia vita, è stata una presenza immensa.

Ferrara ha ancora raccontato: Ha vissuto tutto al massimo. A volte sentivo il rombo della sua Ferrari in piena notte e quando tardava agli allenamenti mi chiedevano cosa avrebbe fatto. Io rispondevo sempre che probabilmente non sarebbe venuto e invece me lo ritrovavo ad fare esercizi come un matto tutto solo”. Sulla sua presenza nel calcio di oggi ha espresso la sua opinione: Sarebbe sempre il più grande di tutti. Un sole al centro dell’universo. Avrebbe più protezione, ma rimarrebbe il più forte della storia. La sua tecnica non era di questo mondo”.

Infine, Ferrara ha concluso: “Era un generoso nato, dava tutto a tutti senza risparmio. Se lo avessero circondato in duecento persone e avesse sentito la mia voce in tutto quel caos, si sarebbe fatto largo per venirmi ad abbracciare. Lui era tutta vita e basta”.

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