Foggia, bruciata la porta di casa del capitano Gentile: tragedia sfiorata

Nella notte ignoti hanno incendiato la porta di casa del capitano del Foggia Gentile, mentre lui presente all’interno con moglie e bambini. Sembra che l’azione sia legata all’idea di alcuni tifosi di spingere la società a vendere.

Un atto intimidatorio, che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori. Questo è quello che è accaduto nella notte a Foggia, dove ignoti hanno dato fuoco alla porta della casa del capitano, Federico Gentile. A parlare dell’accaduto è il sindaco della città pugliese, Franco Landella che in una nota definisce gli autori del gesto “dei balordi“. Il primo cittadino ritiene il gesto gravissimo proprio perché nel momento in cui è avvenuto il calciatore si trovava all’interno con la famiglia, bambini compresi; sarebbe quindi bastato poco per ritrovarsi a parare di un effetto devastante.

Il calciatore, in realtà, può essere definito l’ex capitano della squadra rossonera, visto che finora in questa stagione non ha ancora indossato la fascia. L’operato sembra da interpretare come una sorta di minaccia nei confronti della società: il diretto interessato, infatti, ha legami stretti con alcuni dirigenti, il direttore generale Ninni Corda e il presidente Roberto Felleca, in modo particolare; il suo arrivo a Foggia, infatti risale al 2019, anno in cui lui ha deciso di seguire entrambi.

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Tifosi Foggia (Foto: Getty Images)

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Porta di casa incendiata per il capitano del Foggia: una tragedia sfiorata

Felleca e Corsa hanno avuto un ruolo cruciale nella storia recente del Foggia. I due, infatti, hanno rilevato poco più di un anno fa il titolo sportivo del club, che era da poco retrocessa in Serie C, ma senza iscriversi al campionato. Grazie al supporto del foggiano Davide Pelusi, i tre sono così riusciti a far ripartire la squadra dalla Serie D.

Gentile è stato proprio il primo su cui la società ha voluto puntare nella sua fase di rinascita, che era riuscita ad avvenire anche in campo, fino al salto in Serie C. Drante il lockdown nascono però alcuni dissidi interni tra i vertici ed è proprio Gentile, insieme al compagno di squadra Anelli, a finire nel mirino, anche in una serie di striscioni dei tifosi. Questo spinge a prendere una decisione particolare: togliere, almeno momentaneamente, la fascia a Gentile, ma puntare su un capitano a rotazione.

Il sindaco ha così precisato la sua posizione con toni duri: “Non è giusto che una minoranza debba rovinare l’armonia di un’intera comunità – si legge in una nota che è stata diffusa -. Questi fatti generano un clima di terrore, che spingono lontano da qui anche chi vuole investire. Abbiamo a che fare con balordi ma Foggia non ci sta. Un episodio del genere è terribile e violento. Tutto il mio sostegno e la mia solidarità a Federico Gentile e alla sua famiglia”.

Il Calcio Foggia 1920, oltre ad esprimere “tutta la propria solidarietà e vicinanza a Federico Gentile e alla sua famiglia, ci tiene a condannare senza se e senza ma, il vile atto intimidatorio. La società ha così deciso di sporgere denuncia verso ignoti, rimanendo in attesa delle indagini che verranno condotte dalla Digos”.

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