Moviola Sampdoria-Milan: rigore per i rossoneri per fallo di mano, foto e analisi

Moviola Sampdoria-Milan, l’analisi del rigore per i rossoneri concesso per fallo di mano di Jankto alla fine del primo tempo

Il Milan sblocca la partita contro la Sampdoria con un calcio di rigore. Al minuto 44, Jankto contrasta Hernandez che colpisce di testa. Il pallone rimbalza sul braccio del difensore, l’arbitro assegna il calcio di rigore. 

I due giocatori sono nettamente vicini, ma in questo caso l’aspetto che conta è la posizione delle braccia di Jankto.

Le nuove linee guida sul fallo di mano, infatti, hanno messo in secondo piano l’intenzionalità dell’intervento. Prima, infatti, questo rappresentava il parametro principale per stabilire se un tocco di braccio o di mano andasse punito o no. Per cui si sanzionavano gli interventi volontari, quelli ritenuti involontari no.

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Moviola Sampdoria-Milan, l’analisi del rigore

Oggi la volontarietà è solo una delle possibili ragioni che possono portare un arbitro a sanzionare un fallo di mano. Sono infatti punibili anche una serie di interventi non intenzionali.

Salvo eccezioni, sono di norma considerati punibili i tocchi di braccio o mano nei casi in cui il giocatore abbia le braccia posizionate in modo innaturale aumentando il volume del corpo. E’ considerata una violazione anche tenerle al di sopra delle spalle, e il trovarsi molto vicino all’avversario non è un’attenuante a norma di regolamento.

Quella che si configura, soprattutto per i difensori, nel caso in cui mantengano le braccia al di sopra delle spalle è una sorta di presunzione di innaturalezza del movimento. Un calciatore in quella posizione si assume il rischio del tocco di mano, e viene in genere punito a meno che il movimento delle braccia non sia considerato coerente con quello del resto del corpo.

In questo caso, Jankto ha il braccio molto alto e molto largo e lo mantiene così anche ricadendo dopo aver saltato per contrastare l’avversario. Una posizione valutata come non coerente ma come un aumento del volume del corpo. E’ un rigorino, ma non il primo che vediamo in applicazione delle nuove linee guida.

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