La Corte d’appello di Milano ha confermato la condanna a Robinho, accusato di violenza sessuale per un episodio risalente al 2013
Arrivano pessime notizie da Milano per Robinho, dato che la Corte d’appello ha confermato la condanna al calciatore brasiliano dopo le accuse di violenza sessuale. I fatti risalgono al 2013 e coinvolgerebbero anche un amico dell’ex Milan, Ricardo Falco. Insieme ad alcuni complici, al momento ancora non rintracciati, avrebbero fatto bere una ragazza fino a farle perdere i sensi per poi abusare di lei nel guardaroba di un locale milanese.
Per il presunto reato, lo scorso 18 ottobre il Santos ha deciso di rescindere il contratto con l’attaccante. Il quotidiano brasiliano Globo Esporte ha fatto emergere alcune intercettazioni relative a questa vicenda giudiziaria e il club ha quindi scelto di licenziare il fantasista. Da quel momento sono partite le indagini ed è arrivata anche una prima condanna, confermata proprio quest’oggi.
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Robinho, la Corte d’appello conferma la condanna al giocatore
La sentenza per il 36enne è durissima: 9 anni di carcere e 60mila euro da pagare alla vittima. Pena inflitta anche all’amico del giocatore, Falco. Le rispettive difese hanno già deciso di fare ricorso presso la Corte di Cassazione, che potrà confermare la decisione della Corte d’appello oppure modificare la sentenza odierna.
Robinho si è più volte difeso per l’accaduto di ormai 7 anni fa e in una recente intervista ha infatti dichiarato: “Una ragazza si è avvicinata a me e in seguito abbiamo avuto un rapporto consensuale“. In seguito ha aggiunto: “Anche i miei amici sono rimasti con lei e anche loro hanno consumato un rapporto con il suo consenso”. Il giocatore ha infine concluso: “Il mio unico rimpianto è di aver tradito mia moglie”. Si attendono dunque ulteriori novità nelle prossime settimane.
