Milan, la promessa di Gazidis sullo stadio: “Sarà il più bello del mondo”

Ivan Gazidis ha parlato del progetto del nuovo stadio del Milan, spendendo parole che fanno ben sperare i tifosi rossoneri, e del delicato tema del razzismo

Il Milan torna in campo contro il Genoa e sarà una gara importante per rimanere in testa alla classifica di Serie A. I rossoneri cercheranno a tutti i costi i tre punti, dopo il pareggio interno contro il Parma per 2 a 2. L’amministratore delegato del club di via Aldo Rossi, Ivan Gazidis, ha parlato del delicato tema del razzismo e non solo, che in questi giorni è tornato in evidenza dopo il brutto episodio accaduto in PSG-Basaksehir.

Queste le parole di Gazidis: “Parliamo tanto di razzismo, ma mi spaventano le reazioni estreme che abbiamo. Ognuno di noi ha sempre dei pregiudizi. Possono anche essere comportamenti non dettati dall’odio, ma dall’ignoranza e dalla mancanza di empatia. Se i miei giocatori facessero una cosa del genere li supporterei, perché so che lo farebbero per un qualcosa che sentono fortemente. C’è qualcosa di più importante dei punti nel calcio e di quello che succede sul campo. In generale, posso dire che il calcio è stata una forza estremamente positiva riguardo il tema del razzismo”.

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Milan, Gazidis parla dei nuovi stadi

Gazidis sui nuovi stadi (Getty Images)

FUTURO DEL MILAN – “Abbiamo la visione di un Milan giovane e moderno che gioca nello stadio più bello del mondo e che faccia bella figura sia in Italia che in Europa. Abbiamo il nostro progetto per lo stadio, che sarà il più bello e il più moderno del mondo. È un progetto incredibile”.

NUOVI STADI – “I nuovi stadi offrono un’atmosfera in cui le persone si sentono più sicure e protette. Sono tecnologici, più inclusivi e offrono diversità nel pubblico: donne, bambini, persone di ogni etnia, colore e orientamento sessuale che si sentono le benvenute negli stadi. Questo è quello per cui dobbiamo lavorare qui in Italia, come si sta facendo in Inghilterra da diversi anni”.

SUPERLEGA EUROPEA – “È un discorso che probabilmente va avanti da più di 20 anni, ma non credo che ci siano grandi possibilità di vedere una Superlega nel modo in cui le persone ne parlano ora. Champions League? Può sicuramente subire un processo di evoluzione. È una conversazione che dovremmo avere e dovremo farlo con una mentalità aperta”.