Real Madrid, Cristiano Ronaldo protetto dal fisco, Bale no. Il retroscena

Cristiano Ronaldo avrebbe avuto un contratto illegale ai tempi del Real Madrid: la speciale clausola per aggirare il Fisco spagnolo.

Cristiano Ronaldo Real Madrid
Cristiano Ronaldo Real Madrid

Ci risiamo. Dalla Spagna arrivano nuove accuse a Cristiano Ronaldo che non ha mai avuto un grande rapporto con le tasse. Nel 2019 si era dichiarato colpevole di quattro reati di frode fiscale, ma spuntano nuovi retroscena intorno a questa vicenda. All’interno di alcuni documenti di Football Leaks, la grande inchiesta contro gli affari oscuri del calcio, sarebbe uscito fuori un altro scandalo intorno alla figura di CR7.

I fatti risalgono ai tempi del Real Madrid quando, come rivelato dal portale digitale Infolibre, il campione portoghese godeva di un contratto formalmente illegale per le leggi statali. Nello specifico i Blancos avevano permesso a Cristiano Ronaldo, l’unico giocatore della rosa con questo privilegio, di firmare un contratto di “indennità fiscale”. Ovvero il suo stipendio non era oggetto alle azioni del Fisco spagnolo e veniva ricevuto al netto, senza alcun versamento di contributi, dall’attuale attaccante della Juventus.

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Cristiano Ronaldo, nuove ombre dalla Spagna: contratto illegale col Real Madrid

Cristiano Ronaldo Fisco
Cristiano Ronaldo Fisco

Una pratica per tutelarlo dalle azioni dell’Agenzia delle Entrate che è assolutamente vietata dallo Statuto dei Lavoratori spagnolo. Le clamorose indiscrezioni, che gettano ulteriori ombre su CR7, stanno scatenando forti polemiche e accese discussioni tra i mezzi di comunicazione.

Tra l’altro anche altri compagni, come Gareth Bale (ora in prestito al Tottenham), avrebbero richiesto questa particolare clausola, senza però ottenere il consenso necessario dalla società di Florentino Perez. Un trattamento esclusivo che potrebbe creare nuovi problemi al classe ’85 portoghese, già condannato in passato a due anni di carcere per problemi col fisco. In quel caso riuscì a evitare la pena accettando di pagare una sanzione di 360 mila euro.