Champions League, nuovo format: il piano per evitare la Superlega

UEFA Champions League, dal 2024 si cambia formato. Il piano per evitare la frattura con i club e la nascita della Superlega

Champions League, nuovo format: il piano per evitare la Superlega
Champions League, nuovo format: il piano per evitare la Superlega

Cambia ancora la UEFA Champions League. Il nuovo formato destinato a entrare in vigore nel 2024 dovrebbe essere annunciato a breve. Secondo quanto riferito da Lars-Christer Olsson, presidente della European Leagues, l’associazione che rappresenta le principali leghe europee, il giorno del giudizio è fissato per mercoledì.

In quell’occasione, infatti, la UEFA ha in programma la riunione dell’Esecutivo e dovrebbe pronunciarsi sul formato della Champions League. L’obiettivo è di evitare la frattura con i grandi club che negli ultimi mesi hanno reso più chiare le intenzioni di forzare la mano e organizzare una Superlega anche al di fuori dell’egida della UEFA.

Sembra scontato l’allargamento da 32 a 36 squadre. Non ci sarebbe però ancora un accordo su come assegnare i quattro posti in più. Uno dovrebbe andare a una squadra francese, sugli altri tre le posizioni sarebbero diverse. Da un lato, i club vorrebbero che fosse premiata la classifica UEFA, proteggendo così ancora di più le squadre dalla grande storia che magari hanno vissuto una stagione negativa. Le leghe spingono per premiare le vincitrici di campionati minori.

Leggi anche – UEFA, svolta storica sul Fair Play Finanziario: in cosa consiste

Champions League, si cambia dal 2024

Il modello, secondo le indiscrezioni, dovrebbe prevedere una fase a gironi unica, con dieci partite per squadra. Ma su questo, le leghe vorrebbero una riduzione passando magari a otto per non intasare troppo i calendari. L’agenzia di stampa Ansa riferisce di una lettera di dieci Federazioni alla UEFA perché riveda questo piano.

Al momento, non sarebbe stato affrontato il tema della distribuzione delle risorse, che però in Champions League ha creato un sistema a più velocità finendo per creare, e premiare, le rendite di posizione.

“Alla UEFA spetta la decisione finale – ha concluso Olsson – Stiamo provando a influenzare questa decisione, ma dobbiamo ammettere che i club hanno avuto più potere di influenza di noi”.