Lazio, caso tamponi: la risposta del club alla Procura Federale

La Lazio continuerà la battaglia e non accetta la sentenza del Tribunale Federale su caso tamponi: il comunicato ufficiale del club.

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Tamponi Lazio, risposta del club (Gettyimages)

Questo pomeriggio sono arrivate le sanzioni alla Lazio da parte del Tribunale Federale, in merito alla mancanza o tardiva comunicazione con l’Asl dei tamponi positivi di alcuni calciatori. Nella fattispecie, si fa riferimento a casi rilevati a poche ore dalle gare con Club Bruges, Zenit e Torino.

Il giudice ha decretato sette mesi di inibizione per il presidente Claudio Lotito; dodici mesi di stop ai medici Rodia e Pulcini; 150 mila euro di multa per la società biancoceleste. In merito alla sentenza, il club non ha perso tempo e ha risposto a tono alla Procura Federale. E’ appena cominciata una guerra in casa Lazio.

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Lazio Lotito

Appresa la notizia e la conferma delle sanzioni, la società biancoceleste ha fatto sapere tramite una nota ufficiale che farà appello in merito alle decisioni prese dalla giustizia sportiva. “A seguito della sentenza di primo grado della giustizia sportiva – recita il comunicato – impugneremo in appello le decisioni“.

Non si fermerà, dunque, la battaglia della Lazio. L’avvocato del club Gian Michele Gentile ha già dichiarato che si presenteranno alla Corte d’Appello e se non dovesse bastare al Collegio di Garanzia del CONI, al Tar e al Consiglio di Stato. Insomma, fin dov’è possibile richiedere giustizia: perché è questo che vuole Claudio Lotito. “Non condividiamo la sentenza – ha dichiarato il legale del club capitolino – E’ sbagliata sotto il profilo giuridico oltre che logico“. Di seguito il comunicato ufficiale della società.