Sierra Leone-Benin, caos Covid in Coppa d’Africa: pesanti le accuse

Caos Covid prima di Sierra Leone-Benin, sfida decisiva per le qualificazioni alla Coppa d’Africa che non si è disputata. La ricostruzione

Caos prima di Sierra Leone-Benin, sfida decisiva per le qualificazioni alla Coppa d'Africa che non si è disputata. La ricostruzione
Caos prima di Sierra Leone-Benin, sfida decisiva per le qualificazioni alla Coppa d’Africa che non si è disputata. La ricostruzione

Giornata di grande caos nei match di qualificazione in Coppa d’Africa. L’episodio centrale riguarda la sfida Sierra Leone-Benin, partita che non si è disputata a Freetown. Era una sfida decisiva per la qualificazione ma gli ultimi tamponi effettuati prima del match hanno fatto emergere cinque casi di positività al Covid tra i calciatori del Benin.

Gli ospiti sarebbero venuti a conoscenza della situazione solo una volta arrivati nei pressi dello stadio. “E’ vergognoso quello che sta succedendo, speriamo che la Confederazione di Calcio Africana prenda provvedimenti” ha scritto su Twitter la Federcalcio del Benin. I calciatori in un primo momento non sono nemmeno scesi dal pullman una volta saputa la notizia.

Nel tentativo di trovare un accordo, il fischio d’inizio viene rinviato di tre ore. Ma senza successo. La nazionale del Benin ritorna in albergo e la partita non si gioca. Al momento la CAF non ha indicato se la partita sarà ripresa domani o in un’altra data.

La questione, però, riguarda la fiducia nei test. Il caso Sierra Leone-Benin è lo specchio di un problema più grande, ovvero il sospetto che i test siano manipolati per favorire le squadre di casa. Un sospetto già emerso nel corso delle competizioni per club in Africa.

La CAF non si è ancora espressa. In caso di sconfitta a tavolino al Benin, la Sierra Leone potrebbe anche qualificarsi per la fase finale della Coppa d’Africa.

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Sierra Leone-Benin covid: caos e proteste

Sierra Leone-Benin non è l’unica partita segnata dalle controversie. Anche Costa d’Avorio-Etiopia non si conclude. In questo caso l’arbitro designato non si presenta. Il quarto uomo, il ghanese Charles Bulu, sviene a dieci minuti dal 90′ e viene portato in ospedale ad Abidjan, la capitale ivoriana dove si stava svolgendo la partita.

La Costa d’Avorio è in vantaggio 3-1, con gol anche di Kessie. Ma a quel punto, al posto di Bulu, avrebbe dovuto arbitrare un ivoriano che aveva preso in extremis il posto di quarto uomo. L’Etiopia teme una direzione di gara non neutrale e abbandona il campo. Al momento, se non ci saranno sanzioni, è comunque qualificata alla fase finale grazie allo 0-0 del Madagascar.