Pelé a Che Tempo che Fa: cosa significa il soprannome, i ricordi di Fuga per la Vittoria

Pelé è intervenuto da Fabio Fazio, in collegamento via Skype, nel corso della puntata di Che Tempo che fa. Ha ricordato anche un simpatico aneddoto del film Fuga per la Vittoria

Pelé a Che Tempo che Fa: cosa significa il soprannome, i ricordi di Fuga per la Vittoria
Pelé a Che Tempo che Fa: cosa significa il soprannome, i ricordi di Fuga per la Vittoria

In collegamento via Skype con gli studi di Fabio Fazio, nel corso del programma Che Tempo che Fa, Pelé ha raccontato vita, carriera e una serie di curiosi aneddoti.

Ha parlato anche di Fuga per la Vittoria, il leggendario film in cui ha segnato un’indimenticabile gol in rovesciata. Ha raccontato anche di suo padre. “Mi diceva che per giocare ci voleva fegato, in quanto è un organo fondamentale del corpo umano”.

Pelé, nell’intervista a Che tempo che Fa, ha raccontato anche il consiglio più importante di suo padre. Ovvero “non pensare di essere migliore degli altri o più importante”. Nella lunga chiacchierata, il brasiliano ha spiegato anche, ai pochi che ancora non lo sanno, l’origine del soprannome che si porta dietro praticamente da tutta la vita.

Mi chiamo Edson, ma quando ho cominciato a giocare tutti mi cominciarono a chiamare Pelé e a me non piaceva. Volevo essere chiamato Edson, adoravo Thomas Edison. I miei genitori mi chiamarono così perché sono nato nell’anno in cui è arrivata la luce in Brasile“.

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Dopo Pelé, il calcio ha scoperto anche il fascino del numero 10. “Prima di Pelè, il 10 contava solo a scuola, dopo è stato il numero più importante per il calcio” ha detto il brasiliano che si accredita oltre mille gol, anche se la FIFA ha ridotto di molto il totale delle sue reti ufficiali. 

Non è calcolata, e non la calcolava nemmeno lui, la rovesciata che ha segnato al cinema. Anche di quella sequenza si è parlato nel corso dell’intervista. “E’ davvero un’emozione ricordare le immagini del passato – ha detto -, soprattutto per il film Fuga per la Vittoria. Ricordo che durante le riprese Sylvester Stallone si è rotto un dito per parare un mio tiro. Una storia stupenda”.