Superlega, il Der Spiegel svela accordi milionari di Real e Barcellona. Le cifre

Secondo la stampa tedesca, nel contratto della Superlega Real Madrid e Barcellona avrebbero incassato di più nelle prime due stagioni: svelato il motivo.

Superlega Real Madrid Barcellona
Superlega Real Madrid Barcellona

Dopo qualche giorno dal fallimento della Superlega, sono state svelate alcune clausole milionarie nel contratto firmato dai dodici club fondatori, a favore soprattutto di Real Madrid e Barcellona.

Il progetto è stato accantonato, almeno per il momento. Le società interessate inseguono il proprio obiettivo di riformare il calcio europeo, ma evidentemente hanno scelto una strada sbagliata.

Intanto, è la stampa tedesca a far emergere alcune indiscrezioni importanti sulle clausole decise in una fase di negoziazione. I due club più importanti della Liga avrebbero incassato inizialmente 60 milioni di euro in più rispetto alle altre partecipanti del torneo.

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Superlega, Real Madrid e Barcellona milionarie grazie ai diritti tv

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I tedeschi di Der Spiegel sostengono che i dodici club avessero firmato un accordo sui diritti televisivi della competizione e che, nelle prime due stagioni, la fetta più grande  sarebbe stata indirizzata nelle casse delle due spagnole. Barcellona e Real Madrid avrebbero guadagnato 30 milioni di euro a testa per la gestione della trasmissione delle gare della Superlega. Ecco dunque uno de motivi per il quale le due società avrebbero sostenuto con forza questo progetto, ancora ieri il presidente azulgrana Laporta con un doppio comunicato.

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In questo rapporto, si sottolinea che Inter, Milan e Atletico Madrid avrebbero incassato meno delle altre. Inoltre, tutti i club aderenti si sarebbero impegnati a trasmettere in esclusiva le partite in diretta.

Nelle immagini pubblicate dal giornalista di Der Spiegel, si vedono le sigle di alcune società inserite nel contratto, ma che non avrebbero acconsentito alla creazione della Superlega. Tra questi, anche il Borussia Dortmund assieme ai nerazzurri e rossoneri, avrebbe guadagnato di meno sui diritti televisivi.