Inter, De Vrij vittima di truffa: il retroscena sul contratto

Stefan de Vrij è finito al centro di una presunta truffa nell’ambito del suo passaggio dalla Lazio all’Inter. La Sports Entertainment Group, infatti, avrebbe fatto ottenere al difensore un ingaggio più basso per veder lievitare la loro parcella

De Vrij Inter
De Vrij Inter (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Neanche il tempo di festeggiare uno scudetto sempre più vicino, che in casa Inter scoppia un’altra grana. Questa volta non ci sono – almeno in apparenza – responsabilità dirette da parte del club nerazzurro, ma solo danni a carico di un proprio tesserato. Stiamo parlando di Stefan de Vrij, una delle colonne portanti dei successi interisti in questa stagione.

Il difensore olandese, alla sua terza stagione a Milano, sta per portare a casa il suo primo trofeo con la maglia dell’Inter. Nel frattempo, però, emergono alcuni lati oscuri in merito al contratto che ha firmato, il giorno in cui ha lasciato la Lazio per vestirsi di nerazzurro. Questi lati oscuri avrebbero la regia della società che gestiva gli interessi del giocatore.

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Inter de Vrij, i dettagli della presunta truffa

De Vrij (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Stando a quanto viene riportato da diversi media olandesi, infatti, Stefan de Vrij sarebbe finito al centro di una vera e propria truffa. La SEG (Sports Entertainment Group) avrebbe infatti indotto il giocatore a firmare un contratto con un ingaggio più basso, rispetto a quello che avrebbe potuto percepire.

Il tutto per consentire all’agenzia di intascarsi una parcella da 7 milioni e mezzo di euro. Affinchè questa “clausola” scattasse, il difensore dell’Inter avrebbe dovuto accettare un ingaggio inferiore a 50 milioni di euro su sei anni. Naturalmente questa soglia non è stata raggiunta, così che la SEG ha potuto godere di questo ulteriore benefit.

Ricordiamo che gli ex agenti di de Vrij intascheranno ogni sei mesi – e fino alla fine del contratto – ben 20mila euro. A questo si aggiunga la percentuale del 7,5% sull’eventuale futura rivendita. Ma in casa SEG non ci stanno e si difendono per bocca del proprietario Kees Vos: “Il giocatore sapeva tutto, anche se non eravamo tenuti a informarlo“.