Coppa Italia, cambia il formato: le nuove regole dalla prossima stagione

Dalla prossima stagione cambierà il formato della Coppa Italia: il nuovo regolamento approvato durante il Consiglio di Lega.

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Da tanti anni i tifosi chiedevano il rinnovamento della Coppa Italia e dalla prossima stagione assisteranno a qualche novità. Magari non saranno accontentati, ma quest’oggi il Consiglio di Lega ha deciso di cambiare il formato del torneo nazionale. Nello specifico la competizione avrà meno partecipanti e sarà riservata soltanto alle squadre di Serie A e Serie B. Una mezza rivoluzione rispetto alle edizioni passate che coinvolgevano anche le formazioni delle categorie inferiori.

Una formula evidentemente non appropriata per i piani alti del calcio italiano che hanno deciso di escludere le squadre di Serie C (29) e Serie D (9). Fino all’attuale edizione, che si concluderà il 19 maggio con la finale tra Atalanta e Juventus, avevano diritto almeno a una partita 78 squadre. Dal prossimo agosto il tabellone si stringerà sensibilmente fino a un totale di 40 squadre, divise equamente tra Serie A e Serie B.

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Coppa Italia, tabellone ridotto: solo squadre di Serie A e B

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Ibrahimovic e Lukaku

La Coppa Italia è pronta a una svolta epocale. In attesa dell’ufficialità della Lega Calcio, sono filtrate importanti indiscrezioni dal Consiglio odierno. Le partecipanti saranno solo 20 squadre di Serie A e altrettanti di Serie B. Non ci saranno più i turni preliminari con le formazioni di Serie C e Serie D che comunque continueranno ad avere l’equivalente torneo già svolto da anni.

Con questa formula si dividono nettamente le categorie per valorizzare la competizione offrendo fin da subito partite interessanti per il pubblico e le televisioni. La data d’inizio è stata fissata il prossimo 12 agosto, quando scenderanno in campo già 12 squadre della Serie A. Chi sperava in una nuova Coppa Italia in stile FA Cup in Inghilterra resterà molto deluso perché questa modifica ha prodotto l’effetto contrario. Non potranno più esistere le favole di piccoli club che, attraverso sfide sulla carta impossibili contro le big, provano a raggiungere la gloria.

Un concetto ricordato da Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, che attraverso un comunicato ufficiale contesta questa decisione paragonandola a una specie di Superlega italiana: “Non solo c’è una violazione dei diritti consolidati, ma è espressione di una concezione elitaria del calcio, incapace di avere una visione di sistema. Rinnovare è giusto, ma salvando la cultura e i valori più autentici del calcio”.