Grassadonia, aggredita la figlia del tecnico del Pescara: cosa è successo

La figlia dell’allenatore del Pescara Gianluca Grassadonia ha subito un’aggressione intimidatoria a poche ore dal match tra Salernitana e il Delfino: la condanna dei due club.

Grassadonia figlia aggredita
Grassadonia figlia del tecnico aggredita a Salerno (Gettyimages)

Nella scorsa giornata è avvenuto un episodio increscioso. Infatti, la figlia dell’allenatore del Pescara Gianluca Grassadonia è stata aggredita a Salerno, nei pressi della sua abitazione. La moglie del tecnico ha condiviso sui social l’accaduto spiegando cosa sia successo: “Dopo cinque giorni di minacce ed insulti, la follia consumatasi questa sera è intollerabile – scrive Annabella Castagna su Facebook – Hanno preso a calci e spintoni nostra figlia di 18 anni, affinché il papà capisca… tutto per una partita di calcio“.

L’allenatore del club abruzzese è di Salerno, ed è stato un ex calciatore ed ex allenatore del club granata. Le intimidazioni subite dalla famiglia in questi giorni, a poche ore dal match tra Salernitana e Pescara hanno indignato anche gli stessi club, che hanno condannato prontamente gli aggressori.

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Grassadonia, sua figlia aggredita per Pescara-Salernitana

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Lunedì 10 maggio alle ore 14:00, la Salernitana disputerà in trasferta l’incontro decisivo per salire in Serie A contro il Pescara. Alcuni soggetti della città campana hanno preso di mira la figlia di Grassadonia, per minacciare indirettamente l’allenatore.

Sia il club granata, che quello biancoazzurro hanno condannato gli atti intimidatori. Infatti, questa mattina il profilo social del Pescara ha condiviso il tweet: “Avevamo pronta la grafica per festeggiare le mamme, ma quello accaduto questa notte a Salerno ci lascia molto scossi“.

Anche il club campano ha preso le distanze: “La Salernitana 1919 condanna i comportamenti intimidatori ed offensivi messi in atto da qualcuno nei confronti dei familiari dell’allenatore Gianluca Grassadonia. Una partita di calcio, pur se importante e decisiva, resta tale e non può scatenare simili manifestazioni di violenza verbale“.