Mondiali, Ceferin risponde a Infantino: le critiche alla FIFA

Il presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin parla della possibilità di disputare i Mondiali ogni due anni, la risposta ad Infantino.

Mondiali Ceferin Infantino
Aleksander Ceferin presidente della UEFA (Getty)

Dopo il fallimento della Superlega, il calcio è scosso da un’altra proposta rivoluzionaria. Durante il Congresso Fifa di venerdì, su proposta della federazione saudita, è stato dato il via libera allo studio di fattibilità sulla possibilità di giocare i Mondiali ogni due anni. Oltre 160 le federazione che hanno dato l’ok, un primo passo verso un cambiamento epocale.

Ora inizieranno gli studi per capire quali sarabbero i costi e i benefici di questa rivoluzione con Gianni Infantino, presidente Fifa, che subito dopo l’approvazione della proposta non si era sbilanciato. “Solo il tempo potrà dirci se giocheremo i Mondiali ogni due anni” queste le sue parole.

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Mondiali ogni due anni Ceferin risponde e Infantino

Ceferin Infantino
I presidenti Uefa e Fifa Ceferin e Infantino (Getty)

Oggi in una intervista al Sun, sul tema è arrivato il commento del numero uno della UEFA Aleksander Ceferin: “E’impossibile che i Mondiali si disputeranno ogni due anni perché questo distruggerebbe i calendari. I giocatori sarebbero costretti a giocare un torneo lungo un mese ogni due estati. Questo potrebbe portare a tanti infortuni per il mancato recupero dopo annate lunghe e dispendiose”.

Ceferin è poi tornato sulla questione Superlega e dopo le indiscrezioni del New York Times ha assicurato:Infantino mi ha garantito che lui o i suoi collaboratori non sono mai stati presenti alle riunioni per questo progetto e che non sapevano nulla. Ogni presidente Fifa che supporta la Superlega, non può più essere presidente. Io credo che non ci siano loro dietro un progetto pazzo che non vedrà mai la luce”.

Ceferin ha così cercato di chiudere la polemica nata dopo che il quotidiano americano aveva scritto che la FIFA era coinvolta nella Superlega e aveva anche dato il suo benestare per la creazione della competizione.