Inchiesta Report, ombre albanesi sulla Lazio: perché è coinvolto Tare

L’inchiesta di Report svelerebbe i retroscena dell’attività del ds Tare. Le carte dei pm e la mancata indagine della procura federale.

Inchiesta Report
Inchiesta Report, infiltrazioni mafiose nel mondo del calcio

Riprende a tremare il mondo del calcio dopo l’ultima inchiesta Report. Un’indagine che avrebbe come obiettivo quello di svelare gli affari, i conflitti d’interesse e le infiltrazioni del crimine organizzato in questo sport. Ma qual è il giro d’affari relativo alle transazioni illegali. Secondo Philippe Renz, avvocato intervistato dal giornalista per l’inchiesta Report, si stima che tra il 2018 e il 2019, l’ammontare delle transazioni portate a termine con pratiche illecite, abbia raggiunto i 2 miliardi di euro.

Circa il 60% di questi, arriva dalle commissioni del calciatori mentre il resto dalle commissioni per la loro gestione. I numeri, sempre secondo quanto viene riportato da Report, arrivano da un rapporto voluto dalla UEFA e commissionato al CIES. Uno studio dai risultati sconvolgenti che però non è mai stato pubblicato. Da tale rapporto, emerge che l’ammontare delle transazioni entro il 2022 arriverà a 3 miliardi di euro e che, l’acquisto delle procure da parte del crimine organizzato andrà di pari passo.

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Inchiesta Report, ombre albanesi sulla Lazio

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Tare, direttore sportivo della Lazio

Nel novembre 2018, la guardia di finanza arresta a Bari 22 persone legati ai potenti clan Capriati e Parisi. E così, secondo l’inchiesta di Report, le mafie dopo droga ed estorsione provarono a mettere le mani sul mondo del calcio e sul ricco business delle scommesse. L’intento di questi clan, sarebbe stato quello di comprare una società albanese, la ‘Top Bast’, su cui far confluire tutti i soldi ottenuti nel mondo del calcio.

Dall’inchiesta di Report, emerge che questa società albanese è molto importante in patria. Infatti, essa è in possesso di 400 sale scommesse, sponsorizza anche alcune squadre di calcio. A quanto pare, la ‘Top Bast’ risulterebbe intestata a Albariami. Secondo un’informativa di cui Report è entrata in possesso però, i proprietari occulti sarebbero i fratelli Tare. L’8 gennaio 2015, gli emissari del clan avrebbero organizzato un incontro a Bari con Genti Tare, console albanese in Turchia e fratello del direttore sportivo della Lazio.

A confermare l’incontro, secondo l’inchiesta di Report, ci sarebbero alcune email. L’accordo non sarebbe stato trovato perché in Albania ci sarebbe delle regole e delle tasse che avrebbero reso poco conveniente ai clan acquistare quella società. Nonostante ciò, i Tare non vengono indagati e Genti sostiene a Report di aver gestito l’affare solo in qualità di mediatore.

La vicenda ‘Top Bast’

Secondo un’informativa della guardia di finanza di Bari, i fratelli Tare sarebbero i proprietari occulti della ‘Top Bast’. Ma come esce fuori questa vicenda? Secondo l’inchiesta di Report, nel 2015, la mafia catanese dei Santapaola, con le cosche di ndrangheta e con quelle della Sacra Corona Unita, decidono di entrare nel business del calcioscommesse ed aspirano a comprare la società albanese.

Questo affare però salta, i fratelli Tare non vengono indagati e nel 2018, la guardia di finanza, secondo quanto asserisce il giornalista di Report, invia tutta l’informativa dell’inchiesta alla Federcalcio. Ad oggi però, il direttore sportivo della Lazio non sarebbe stato ancora ascoltato in merito a tale vicenda.

A confermare ciò, è stato lo stesso Tare in una nota a Report, sostenendo che le notizie riportate nell’informativa sono false. Infatti, il direttore sportivo della Lazio si dice estraneo, così come suo fratello Genti, sostenendo di non avere interessi né diretti né indiretti con la società ‘Top Bast‘. Inoltre, il dirigente biancoceleste si dice estraneo ai tentativi dei clan criminali di acquistare tale società di scommesse.

La questione Muriqi

Tra le varie questioni su cui Report ha indagato, ci sarebbe anche quella relativa all’acquisti di Vedat Muriqi, calciatore kosovaro con cittadinanza albanese. Acquistato per 18 milioni di euro dal Fenerbahce. Un acquisto che, secondo quanto viene riportato dall’inchiesta di Report, sarebbe giunto grazie ad una mediazione del fratello Genti Tare, console albanese in Turchia e di cinque agenti. Una questione su cui il direttore sportivo della Lazio, secondo quanto dichiarato dal giornalista di Report, preferisce mantenere il riserbo.