Stoccarda, gioca con identità falsa in Bundesliga: l’annuncio del club

Gioca nello Stoccarda, club arrivato nono in Bundesliga, con un’identità falsa: scopri tutta la storia di Silas Wamangikuta

Silas Wamangijuta calciatore
Silas Wamangikuta, attaccante dello Stoccarda (Instagram)

Immaginate di provenire da un paese lontano, coronare il vostro sogno di giocare a calcio in un campionato di altissimo livello come la Bundesliga e segnare persino 11 gol in una stagione a 21 anni. Ora pensate che tutto questo l’abbiate fatto con nome e cognome falsificati e con un età diversa dalla vostra.

Il tuo sogno di una vita lo stai realizzando con un’altra identità, che con te non ha nulla a che fare. Ci devi convivere, perché così avrebbe deciso il tuo ex agente. Questa è la storia di Silas Wamangikuta, attaccante dello Stoccarda, club arrivato nono in Bundes quest’anno, che ha finalmente rivelato tutta la verità.

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Silas Wamangikuta rompe il silenzio: la verità sull’attaccante dello Stoccarda

Silas Wamangikuta attaccante
Silas Wamangikuta, racconta la sua storia (Instagram)

Il suo nome è Silas Katompa Mvumpa e di anni ne ha 22. Viene dal Congo e un suo ex procuratore avrebbe architettato una serie di escamotage per permettergli di trasferirsi a parametro zero all’Alés nel 2018. Da lì la sua vita è radicalmente cambiata, fino ad oggi, quando lo Stoccarda ha condiviso un comunicato ufficiale in cui sono presenti alcuni dettagli della vicenda.

“Senza il mio nuovo agente ed il club non avrei mai fatto questo passo”, ha dichiarato l’attaccante, che ha poi aggiunto: “Negli ultimi anni ho avuto paura per la mia famiglia in Congo, ma ho capito che era arrivato il momento di dire la verità perché qui mi sento a casa”.

Lo Stoccarda ha immediatamente preso le difese del giocatore, come sottolineato anche all’interno della nota ufficiale. Saranno ora i dirigenti della Bundesliga a decidere se procedere con la squalifica del calciatore e con un’ammenta al club o se, date le circostanze particolari, soprassedere.

Il precedente in Serie A

Il caso più famoso nel nostro calcio è quello di Eriberto-Luciano. Nel 2002, l’ala brasiliana del Chievo ammise che il suo vero nome non fosse Eriberto, ma appunto Luciano e che di anni non ne aveva 23 ma 26. Anche in quel caso le colpe ricaddero sul suo ex agente, che lo portò sulla cattiva strada.

Luciano fu squalificato per 6 mesi (pena di 1 anno ridotta per l’ammissione dello stesso giocatore) e dovette rinunciare al trasferimento nella Lazio, rimanendo in maglia clivense fino al 2013.