Toni Kroos è una colonna portante della Germania: il centrocampista del Real Madrid è il preferito di Angela Merkel, il motivo. 
Toni Kroos, detto simpaticamente Antonio Traversone (prodotto delle vignette umoristiche italiane che tendono a tradurre letteralmente ogni nome celebre), di mestiere fa il centrocampista e gli riesce anche bene. A guardarlo, tuttavia, non sembrerebbe: il merito (o la colpa, dipende dai punti di vista) è di quella sua faccia pulita che lo fa sembrare un angelo. Composto, sobrio ed equilibrato. In campo si trasforma: un vero e proprio osso duro.
Chiedere ai colleghi che hanno avuto la sfortuna di marcarlo. Da sempre con la passione per il calcio, ma ancor più con la consapevolezza che ogni traguardo si suda. Nessuna soddisfazione arriva senza fatica. Concetto che gli hanno insegnato i genitori e lui ha fatto proprio sin dalle giovanili del Bayern Monaco.
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Toni Kroos, quella volta con Angela Merkel: il siparietto diventato cult
Poi la scalata con i bavaresi fino alla parentesi con il Bayern Leverkusen e l’approdo al Real Madrid nel 2014. Una vita da sogno o un sogno di vita: le due cose potrebbero esser complementari perché Kroos è noto tanto per la propria competitività quanto per la propria disciplina. Lo confermano compagni di squadra, avversari e una presenza illustre. Il tipo di persona che non ti aspetteresti: Angela Merkel.
Cosa c’entra la cancelliera tedesca con il mediano del Real Madrid? Sembra l’inizio di una barzelletta, ma è tutto vero: correva l’anno 2014 e la Germania conquista il Mondiale. I giocatori tedeschi sono negli spogliatoi, con la Merkel, a fare festa. Quasi in disparte Toni Kroos, lui è seduto su una panca a prendersi cura degli scarpini. “Non festeggi con gli altri?”, chiese la Merkel.
La risposta del calciatore è da antologia: “Quello che conquisti oggi sono le basi del tuo domani, quindi è importante non cullarsi troppo sugli allori”. Come metabolizzare un successo e fare la storia. Toni Kroos, un calciatore con il futuro da potenziale politico: le frasi cult non gli mancano e neppure la determinazione. Angela Merkel conferma.
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