Juve, senti McKennie: duro vivere in Italia da calciatore: il retroscena

Weston McKennie, centrocampista della Juventus, ha raccontato com’è cambiata la sua vita in Italia: il curioso aneddoto dell’americano.

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McKennie, centrocampista della Juventus (Getty Images)

Dopo un ottimo impatto alla Juventus, diventando una delle sorprese della Serie A, Weston McKennie ha fatto un bilancio della sua prima stagione. Il centrocampista americano non ha parlato solo della parte sportiva, ma ha raccontato anche qualche curioso retroscena fuori dal campo.

In particolare si è concentrato su cosa comporta essere un calciatore bianconero e come influenza la vita quotidiana: “Vado poche volte a fare un giro in città, ma quando capita vengo fermato ogni dieci metri. Anche in questo periodo con la mascherina e il cappuccio la gente mi riconosce. Mi piace interagire con le persone, ma anche godermi la mia privacy”.

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McKennie rassegnato: “In Italia riconoscono anche i miei cani”

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McKennie Juventus (Getty Images)

Nel suo primo anno alla Juventus, uno degli aspetti che ha colpito maggiormente McKennie è lo stretto, quasi ossessivo, rapporto con i tifosi: “Negli Stati Uniti qualcuno ti riconosce ma cerco di far finta di niente. In Italia invece pur di fare una foto ti inseguono per duecento metri, entrato nei negozi e ti mettono quasi all’angolo”.

Nelle precedenti esperienze il classe ’98 americano non era abituato a questo tipo di attenzioni e preferirebbe avere un po’ più di libertà: “E’ un aspetto del mio lavoro, ma qualche volta vorrei fare concedermi una passeggiata o portare fuori i cani. In Italia però riconoscono anche i miei cani e diventa più difficile uscire di casa”. 

Finita la stagione, ora McKennie può godersi un po’ di pace nel suo paese d’origine: “Passo il tempo con la famiglia e i miei amici. Provo sensazioni diverse e riesco a essere me stesso, un semplice ragazzo di Dallas”.