Roma e Juventus, la lotta al Covid passa dai centri sportivi: i dettagli

Roma e Juve in prima linea contro il Covid e le proprie varianti. Entrambe le società hanno attrezzato i centri sportivi: le modifiche.

Roma Juve lotta Covid (Getty Images)
Roma Juve lotta Covid (Getty Images)

L’arrivo di Mourinho a Roma è stato caratterizzato da molti aspetti: dal tifo caloroso dei supporter giallorossi a Fiumicino, fino all’arrivo al Centro Sportivo Fulvio Bernardini di Trigoria dove passerà la quarantena obbligatoria. Prassi standard per chi arriva dall’estero. Soggiorno possibile anche grazie alle modifiche fatte alle varie strutture delle squadre italiane: Trigoria e la Continassa sono due esempi cardine.

Dalla diffusione del Coronavirus, le squadre hanno dovuto prendere provvedimenti per isolare i tesserati nella famosa bolla per evitare contagi e propagazione del Covid. Alcune strutture hanno cambiato la propria conformazione per venire incontro a determinate esigenze. Nello specifico, il restyling di Trigoria è iniziato qualche stagione fa, quando – ai tempi della gestione Pallotta – la squadra decise di trascorrere il ritiro estivo nella Capitale.

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Roma e Juve cambiano per il Covid: le modifiche ai centri sportivi

Come cambiano i centri sportivi dopo il Covid (Getty Images)
Come cambiano i centri sportivi dopo il Covid (Getty Images)

Il Fulvio Bernardini è cambiato nella sua interezza: non solo campi da gioco, ma una vera e propria struttura alberghiera dove poter ospitare i giocatori con camere attrezzate di tutti i comfort e gli strumenti necessari per un soggiorno a misura di atleta. Dal punto di vista sanitario, poi, il Coronavirus ha imposto l’obbligo di avere medici specializzati nel centro per effettuare ogni giorno i test e le analisi di rito con report annessi. Stesso discorso in casa Juventus.

Alla Continassa c’è il J Hotel dove i tesserati possono soggiornare all’occorrenza e godere di ogni genere di conforto: camere attrezzate, strumenti all’avanguardia e soprattutto percorsi plasmati alla necessità del distanziamento sociale nella più totale prevenzione. La pandemia cambia anche la disposizione degli ambienti: il mondo del calcio asseconda le esigenze medico-sanitarie attraverso interventi mirati a livello architettonico e sul piano strutturale. Lo Special One in quarantena può continuare a lavorare in serenità, proprio come è toccato a Pirlo nel recente passato. A vincere è sempre la prevenzione, e menomale.

 

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