Schmeichel si distingue a Euro 2020 fra i pali della Danimarca proprio come fece suo padre Peter qualche anno prima: talento generazionale.
Di padre in figlio, sembra spesso l’incipit di una favola, se la realtà non presta troppo il fianco alla retorica potrebbe essere anche l’inizio di un lieto fine: non sempre “c’è del marcio in Danimarca”, come recita un vecchio adagio. Anzi, talvolta i danesi possono dar vita a un vero e proprio romanzo calcistico che inizia con c’era una volta e termina con vissero felici e contenti.
È successo a Peter Schmeichel, portiere di talento che fa valere la propria grinta e capacità con Sporting Lisbona, Aston Villa e Manchester City. Nel frattempo 129 presenze con la Danimarca dal 1987 al 2001: ha dato tutto, non contento ha messo al mondo un figlio. Kasper.
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Schmeichel talento familiare: le imprese sportive di padre in figlio
Non è un fantasma, anche se vola ed è appassionato di calcio come il papà: levita non solo in porta, fra un’uscita e l’altra, ma anche in aeroplano dove viaggia spesso assecondando una passione paterna che diventerà anche la sua. Stesso discorso per il calcio: la porta è uno stile di vita che presta il fianco ai sogni, così Kasper cresce e spera di imitare le gesta del papà. Ci riesce con esperienze reiterate in Premier League, che vanno dal Manchester al Coventry City.
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Attualmente è al Leicester, per dimostrare che i suoi 189 cm possono fare la differenza. Se ne accorge la Danimarca che lo convoca: lui non solo gioca, ma conquista una semifinale europea a Euro 2020. Il primo Europeo itinerante. Il padre non sta nella pelle, anzi nei guantoni e pubblica una foto su Instagram: insieme volano alto su un aereo, adesso però a volare non è solo la fantasia. I sogni sono realtà e il vissero felici e contenti, finalmente, è arrivato con vista su Wembley.
WHAT. A. SAVE! 🧤
🇩🇰 Schmeichel to the rescue for Denmark to thwart Maguire & England 🤯#EURO2020 pic.twitter.com/Bbm4fFgRYC
— UEFA EURO 2020 (@EURO2020) July 7, 2021